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L'ha decisa Valentina Giacinti al minuto 17 della ripresa, rubando il gol a Haavi: la numero 11 fa lo scavetto ed esulta, ma è l'attaccante a toccare un istante prima che la palla superasse la linea. Troppo ghiotta l'occasione. Troppo importante per lei buttarla dentro, sempre, ad ogni partita. La Roma batte lo Slavia Praga 1-0 e conquista i primi tre punti, storici, del proprio raggruppamento in Champions League. Le giallorosse raggiungono a quota 3 il Wolfsburg, che nel pomeriggio ha distrutto 4-0 il St. Polten.
SOLO IL RISULTATO
Da salvare, stasera, c'è solo il risultato. Ma è quello che conta. Una Roma diversa dal solito: lenta, con poche idee, e sicuramente quelle che c'erano sono state ricacciate indietro dall'impossibilità di giocare palla a terra. Quello del Francioni di Latina s'è dimostrato un terreno di gioco non pronto per questo tipo di manifestazioni, ma tant'è, all'Olimpico non va meglio. Ma stasera tutto è lecito per una notte storica, che mette tra le grandi d'Europa una squadra nata pochi anni fa e che adesso non solo lotta per lo scudetto ma vince anche nella massima competizione europea. Fino a poco fa era davvero impensabile.
SLAVIA OSTICO
Meriti vanno dati anche allo Slavia, una squadra esperta, fisica, ostica e che non ha di certo tirato indietro il piede. La formazione di Pitak quando c'è stato da picchiare lo ha fatto. E infatti sono state cinque le ammonite tra le ospiti. Che hanno creato solamente un'occasione al minuto 82: parte alta della traversa colpita da Wafula. Un'occasione in mischia, nemmeno creata, ma il livello tecnico dello Slavia è apparso subito sotto il regime, e anche sotto quello della Roma. Che ci ha messo il cuore per iniziare bene. Il cuore giallorosso che di solito è grande così. Stasera ne è arrivata l'ennesima prova.
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