Roma, da Capello a Mourinho: deve tornare il mercato da scudetto

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Le parole di Capello al Il Messaggero («Tornare a vincere? Il primo passo è stato fatto prendendo Mourinho. Ma da solo non basta. Servono i grandi calciatori») debbono rappresentare la stella polare estiva per Pinto e i Friedkin. La Roma ha bisogno di ricostruire la spina dorsale della squadra, partendo dal portiere, passando per il difensore centrale 'dominante' e il regista, arrivando sino al centravanti. Lo Special One è stato chiaro: «Trovatemi un attaccante egoista che faccia 30 gol e lo metto nella valigia per Roma». Ma visto che probabilmente sarà molto difficile arrivare ad uno come Icardi (che è stato comunque proposto in Italia), l'identikit del numero 9 alternativo è chiaro: «Ci sono quegli attaccanti che quando non segnano continuano comunque a giocare. Kane è uno di quelli. Sul gol di Sterling pur non toccando la palla ha fatto metà del lavoro. Se pensi a Rooney, a volte faceva il centrocampista. Questi ragazzi hanno di più che la sola finalizzazione». La Roma in rosa un attaccante del genere lo ha: si chiama Dzeko. Per costi (15 milioni lordi) e carta d'identità (35 anni), Pinto ha dato mandato all'agente Lucci di trovargli un'altra squadra. Il sostituto potrebbe essere Belotti che non entusiasma la piazza ma piace a Mourinho che lo voleva già lo scorso anno al Tottenham. Con il portoghese in panchina, bisogna fidarsi delle sue indicazioni. Xhaka, ad esempio, non ha entusiasmato né contro il Galles tantomeno ieri sera contro gli azzurri (anche se in crescita rispetto al debutto). Due partite, però, non possono far testo. Dopo anni trascorsi all'Arsenal, del calciatore si conoscono pregi (geometria e personalità) e difetti (lentezza). E se Mou ha chiesto Xhaka, che Xhaka sia. Oppure se il preferito è Douglas Luiz dell'Aston Villa, si prenda lui. Anche a fronte di un sacrificio economico. Discorso simile per il portiere. La Roma ha bloccato Rui Patricio su indicazione dell'allenatore. Poi, a Trigoria, si sono resi conto che forse investire almeno una decina di milioni per un portiere di 33 anni non è il massimo. E allora è iniziato il casting con elementi più giovani, che hanno incluso profili stranieri più Gollini per il quale l'Atalanta ha rifiutato una proposta di 15 milioni compresi i bonus, chiedendone 20. Il discorso, però, è sempre lo stesso: non avendo chiesto Donnarumma (per il quale comunque una telefonata il portoghese l'aveva spesa), si seguano le indicazioni dello Special One, non dimenticando quanto la Roma off the record ha garantito. Ossia, che i soldi per un colpo da 30-40 milioni ci sono. Bisogna trovare la miglior formula per l'ingaggio ma la proprietà è comunque disposta a spendere. Non resta quindi che attendere. Del resto l'estate è appena iniziata.

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Il Messaggero