Leo cresce, segna bei gol, sempre con delle bordate dalla distanza, ma non è ancora considerato un titolare della Roma. Questo con il Sassuolo è il suo terzo -...
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Leo aspetta il salto di qualità, ma nella Roma quest'anno non è stato possibile. Si è dovuto accontentare di giocare quasi sempre le "seconde" partite, quelle di scarico, quelle del turnover, perché il centrocampo titolare è ancora troppo forte ed esperto per lui. Undici volte è partito dall'inizio, in 10 occasioni è subentrato. Per cinque settimane poi, non è stato disponibile per infortunio. Non quello che si aspettava, forse. Ma Spalletti è stato chiaro dall'inizio, ha puntato sul solito gruppo ed è andato avanti con quello.
Paredes è cresciuto ma non ha mai potuto avere la continuità per far cambiare definitivamente idea all'allenatore. Ha rischiato di andare via la scorsa estate, ha sfiorato la cessione a gennaio. E ora il suo futuro è ancora tutto da scoprire, perché la situazione, al momento, non sembra poter cambiare: Strootman resta un intoccabile e sarà così pure nella prossima stagione, De Rossi con ogni probabilità rinnoverà il suo contratto. Il talento c'è, tutto sta a capire se Leo vorrà ancora aspettare - a prescindere dal nome del prossimo allenatore - o se deciderà di volare altrove, con buona pace del club che comunque incasserebbe un bel po' di milioncini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero