La Roma, fiacca e svuotata più moralmente che fisicamente, fa lo stesso in pieno il suo dovere e vince 3 a 1 contro il Sassuolo all'Olimpico per confermarsi al 2°...
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FRAGILITÀ INIZIALE
Il Sassuolo cade per la prima volta in trasferta contro la Roma, dopo 3 pari di fila conquistati all'Olimpico. Ma Di Francesco anche stavolta non si vuole arrendere alla superiorità della sua la sua ex squadra e la spaventa con la velocità degli esterni Berardi e Politano e sulla vivacità di Defrel. Che, sfruttando il lavoro dei suoi compagni d'attacco, infila subito Szczesny. I giallorossi faticano a reagire. Il 3-1-4-2, con Salah ed El Sharaawy in attacco, rischia di crollare proprio per le ripartenze del trio offensivo neroverde. La difesa è vulnerabile perché soffre l'assetto sbilanciato e sfasato. Defrel, però, spreca più volte la palla per il bis. Paredes, invece, non fa cilecca e, di destro, firma il pari, riportando a galla i compagni. Salah, a fine recupero della prima parte, completa la rimonta. Il tocco decisivo, riprendendo la respinta di Consigli su tiro di El Shaarawy, arriva dopo la spinta a Peluso. L'arbitro Di Bello non interviene e assegna la rete del sorpasso.
SVOLTA TATTICA
Il 4-2-3-1 aiuta la Roma a uscire dal tunnel. Spalletti decide la vita dopo un'ora: dentro Dzeko per Peres. Proprio il centravanti, con il 21° gol in campionato (il 31° stagionale), mette al sicuro il risultato a metà ripresa. I giallorossi, da quel momento, ritrovano l'ispirazione e la convinzione. E chiudono la gara all'attacco, non lasciando più contropiede al Sassuolo che è durato solo 1 tempo e che, nelle ultime 4 partite, ha raccolto solo 1 punto. Non è più quello dello scorso torneo e lascia l'Olimpico al 15° posto in classifica.
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Il Messaggero