Il padre di Gerson rivela: «È solo grazie a Totti che abbiamo trovato casa. A Roma ti mettono in cattiva luce»

Il padre di Gerson rivela: «È solo grazie a Totti che abbiamo trovato casa. A Roma ti mettono in cattiva luce»
Sul contratto che Gerson ha firmato con la Roma c’era addirittura una clausola a favore del Barcellona che pretendeva una percentuale nel caso in cui il centrocampista...

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Sul contratto che Gerson ha firmato con la Roma c’era addirittura una clausola a favore del Barcellona che pretendeva una percentuale nel caso in cui il centrocampista avesse vinto il Pallone d’Oro in giallorosso. Il brasiliano era arrivato nella Capitale con la nomea del campione, addirittura l’ex direttore sportivo Walter Sabatini gli aveva fatto recapitare una maglia con la scritta “10 Gerson” che, però, non è stata di buon auspicio. La sua permanenza a Trigoria non ha lasciato il segno e, dopo un anno incolore alla Fiorentina, è tornato in Brasile, al Flamengo, con grande felicità di tutta la famiglia. A stargli accanto nella sua avventura italiana è stato il padre Marcao che in un’intervista è tornato a raccontare alcuni dettagli della vita di tutti i giorni nella Capitale: «A Roma mettono la gente in cattiva luce. A noi ci hanno messo così tanto in cattiva luce che non siamo riusciti a prendere una casa. Siamo dovuti rimanere in un hotel per tre mesi. Per tutte le case che abbiamo cercato di affittare, dovevo parlare con questo uomo d’affari, di cui non voglio nemmeno dire il nome. Abbiamo risolto solo quando Gerson ha parlato con Totti. E ci siamo trasferiti nell’appartamento di Totti», ha detto a Yahoo!. Nessuna critica al figlio, ciò chen on ha funzionato secondo Marcao è stata la gestione del talento (?) brasiliano: «Non ha funzionato. Ricordo che Gerson ha segnato due gol contro la Fiorentina e dopo non ha più giocato. C’è stata una volta in cui è stato messo esterno, senza mai aver provato, per marcare Higuain. Ma comunque…Grazie a Dio siamo riusciti ad andarcene». E sul mancato passaggio al Barcellona racconta: «Avevamo sistemato tutto e firmato, ma il Barcellona voleva pagare solo 8 milioni di euro al Fluminense, che aveva bisogno di soldi. Quindi, abbiamo scelto di chiudere con la Roma, che ha offerto 16 milioni di euro».
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Il Messaggero