Cala il sipario. Non solo su De Rossi. La Roma 2019-20 sarà profondamente diversa rispetto a quella che ha chiuso mestamente la stagione. Allenatore e direttore sportivo...
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SPINA DORSALE DA RIFARE
La nuova Roma andrà ricostruita dalla spina dorsale: portiere, difensore centrale, regista e centravanti. Basta questo per capire la difficoltà del lavoro che attende Petrachi che nei prossimi giorni (da oggi è tornato a Lecce) si libererà dal Torino, pronto ad arrivare nella Capitale con l'osservatore Cavallo e il segretario generale Longo. Sono diversi i portieri monitorati: Cragno, Perin e Gollini in prima linea ma occhio al greco Vlachodimos, 24 anni, estremo difensore del Benfica. A questi va aggiunto anche Trapp, probabilmente il più facile da prendere visto che all'Eintracht è soltanto in prestito (cartellino del Psg). Per la difesa, se sarà confermato l'arrivo di Gasperini, più Palomino che Mancini, bloccato da Monchi a gennaio. Petrachi amerebbe portarsi da Torino Izzo ma con Cairo che ancora fatica a liberarlo, appare difficile immaginare una trattativa. Stesso discorso in avanti per Belotti che insieme a Zapata sono due nomi sul taccuino del ds salentino. Offerti nei giorni scorsi Llorente (Tottenham), Kruse (Werder) e Benedetto (Boca). Per la mediana, oltre al sogno Barella, il nome che piace a Petrachi è quello di Ozakyup. Ha provato a portarlo al Torino per due stagioni. L'ultimo tentativo la scorsa estate, nell'ambito dell'operazione-Ljajic. Non gli è riuscito. Chissà che non ce la faccia con la Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero