Roma, i Friedkin mettono un Pinto: è portoghese il nuovo direttore generale

Roma, i Friedkin mettono un Pinto: è portoghese il nuovo direttore generale
I Friedkin giocano in contropiede. In città non si fa che parlare del successore di Petrachi? La nuova proprietà svela invece il nuovo direttore generale. Si tratta...

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I Friedkin giocano in contropiede. In città non si fa che parlare del successore di Petrachi? La nuova proprietà svela invece il nuovo direttore generale. Si tratta del portoghese Tiago Pinto. L’ormai ex dirigente del Benfica lascerà il club lusitano al termine del 2020 e dal 1° gennaio sarà a tutti gli effetti un nuovo membro della società giallorossa. Il connazionale di Fonseca si presenta così: «Sono lieto e onorato di entrare a far parte della Roma in un momento così entusiasmante per lo sviluppo del club. Lasciare il Benfica è stata una decisione molto difficile ma entrare a far parte di una Roma in fase di rilancio, è un’opportunità professionale che non potevo rifiutare. Sarò eternamente grato al Benfica ma anche a Dan e Ryan Friedkin per avermi dato questa opportunità di continuare a crescere nello sport che amo». Parole alle quali si accoda Dan Friedkin: «Tiago è un talento di livello mondiale. Nelle nostre numerose conversazioni è stato chiaro che la sua passione per il suo lavoro, la sua mentalità lungimirante e, soprattutto, orientata al successo, sono coerenti con la nuova etica della Roma. Siamo convinti che (...) la sua capacità di individuare, sviluppare e ottimizzare il profilo dei talenti sosterranno la nostra ambizione di rendere la squadra competitiva per i più importanti trofei italiani ed europei». Proprio il presidente giallorosso, a fine ottobre era stato segnalato a Lisbona. S’immaginava un contatto in loco con Campos, a lungo nel mirino della nuova proprietà. Ieri si è capito che l’uomo incontrato era invece un altro: Tiago Pinto. 


CINQUINA D’ORO 

Il portoghese, 36 anni, prima di ricoprire l’incarico di direttore generale al Benfica dal 2017, aveva gestito la divisione multisportiva della società nel quinquennio precedente. Nel suo attuale ruolo, Pinto ha lavorato a stretto contatto con Rui Costa. Sotto la sua supervisione, il club di Lisbona ha vinto la Primeira Liga e la Supercoppa, oltre a qualificarsi regolarmente per la Champions. Uomo di poche parole, ha lasciato che fossero i fatti a parlare per lui. Il suo biglietto da visita sono le ‘scoperte’ di Ruben Dias e Ederson (ceduti al City per 68 e 40 milioni), Joao Felix (passato all’Atletico Madrid per 126), Jimenez (trasferito al Wolverhampton per 41) e Gedson Fernandes, attualmente in prestito al Tottenham, che può riscattarlo per 20 milioni. Una cinquina che sfiora i 300 milioni (295) d’incasso. Plusvalenze quindi ma non solo. Anche perché l’idea dei Friedkin è quella di crescere e resistere il più possibile alle lusinghe milionarie per i propri giocatori. Tenere Pellegrini e Zaniolo, oltre a rifiutare 25 milioni per Ibanez nell’ultima sessione di mercato, ne è la conferma. Ora la costruzione del club prosegue. Manca ancora il tassello del ds (monitorato Ribalta dello Zenit) ma con una figura così forte come quella di Pinto, De Sanctis confida nella conferma. La speranza in città, invece, è che prima o poi, la nuova proprietà inviti Totti a prendere il famoso caffè. Per ora tutto tace, come confermato ieri dal campione: «Nessuno della Roma mi ha mai contattato». L’impressione è che sia soltanto una questione di tempo. Prima o poi, l’incontro ci sarà. 

 

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Il Messaggero