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Prove di vera Roma. Oggi a Trigoria contro la Ternana (ore 18), ancora una volta rigorosamente a porte chiuse per media e tifosi (il club produrrà come in occasione del match con il Montecatini degli highlights post-partita), Mourinho inizia a far sul serio. Karsdorp, Pellegrini, Dzeko e El Shaarawy - assenti nel match contro i dilettanti toscani - saranno a disposizione del tecnico. Curiosità c’è soprattutto per il varo dell’attacco che avrà contro un avversario che lo scorso anno ha dominato il girone C della serie C (+22 sulla seconda) ottenendo una promozione in B più che meritata. Dalle prove effettuate con insistenza nella seduta pomeridiana di giovedì, José ha dimostrato di avere le idee molto chiare. Spazio quindi al 4-2-3-1 con il trio dietro Edin formato da Zaniolo, Pellegrini e Mkhitaryan. Proprio i tre, sono stati sollecitati in una esercitazione, effettuata sino alla noia, di una risalita palla al piede. Sempre gli stessi tre-quattro movimenti che portavano l’armeno al tiro o al passaggio per uno dei due compagni. In un secondo momento, i tre sono stati poi impiegati nella partitella 8 contro 8 a metà campo che vedeva tre jolly col fratino viola posizionarsi a turno con la squadra che attaccava. Mourinho ha chiesto loro di giocare il più possibile ad un tocco, ricevendo risposte soddisfacenti. È chiaro che testare il tutto in un match, seppur amichevole, è un’altra storia. Una Roma formato qualità che vede come primo cambio per gli esterni offensivi El Shaarawy. Squadra a forte trazione anteriore che sfrutta la fisicità di Nicolò da un lato e la qualità nell’uno contro uno di Mkhitaryan dall’altra con Pellegrini pronto a dettare sia l’ultimo passaggio per Dzeko che a sfruttare le doti innate d’inserimento da dietro.
LINEA MEDIANA
Attenzione poi ai due mediani. Negli ultimi giorni Mourinho sta insistendo molto sui movimenti dei due centrocampisti. Soprattutto quando sarà disponibile Veretout (ieri in gruppo ma decisione in extremis sull’impiego o meno nel test odierno) toccherà al francese sganciarsi in avanti. A quel punto come in un elastico l’altro mediano (Xhaka nelle idee dello Special One) dovrà scalare di una decina di metri a protezione della difesa. Attaccare sì, ma sempre non lasciando scoperto il reparto arretrato. Nulla con Mou è lasciato al caso. Un esempio può rendere l’idea. Anche la semplice rimessa laterale a centrocampo non è più una formalità. Preferibilmente deve essere un terzino ad occuparsene che ha l’obbligo di guardare sempre in avanti, verso uno degli attaccanti. Questo permette al tecnico di evitare, in caso d’intercetto, di subire un contropiede, visto che la rimessa in avanti garantisce di avere più giocatori dietro il pallone. Con il 4-2-3-1 sono infatti almeno 6.
XHAKA ASPETTA
Tante novità che fanno da contraltare ad un mercato in entrata abbastanza statico.
Il Messaggero