«Francesco è stato assolutamente invitato alla riunione di Londra. Penso che lui sia parte integrante della nostra dirigenza sportiva. Ritenevo che fosse una riunione...
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A Francesco Totti è stato offerto un ruolo da direttore tecnico: «Guido Fienga si è seduto al tavolo con lui diverse volte e gli ha parlato del ruolo e di quello che implicherebbe. Si tratta di un ruolo molto importante nel club, probabilmente uno dei più importanti e influenti nella nostra area sportiva e il fatto che vogliamo che sia lui ad assumerlo spiega tutto su quello che pensiamo di Francesco. Insieme al nuovo allenatore, al Direttore Sportivo, a Guido, a Mauro, a me e allo staff che ci supporta, stiamo mettendo insieme una squadra forte, in grado di riportare la Roma a competere per vincere dei trofei e per tornare in Champions League e nelle mie idee Francesco è parte integrante di tutto ciò. Tutti noi insieme, non come singoli, vogliamo solo una cosa: che la Roma vinca. È questo che ci guida. Non si tratta di me, come non si tratta di Francesco, Guido, Paulo o il nuovo Direttore Sportivo: si tratta dell’AS Roma».
Ma l’influenza di Totti è sarebbe comunque minima, come ha confermato De Rossi nella conferenza stampa d’addio: «Non so cosa venga detto e da chi, visto che ho smesso di leggere la maggior parte dei media, ma credo che Francesco abbia già una grande influenza nel nostro processo decisionale. Però l’idea di questo nuovo ruolo è di definire al meglio la sua posizione. Sotto Monchi non aveva un ruolo ben definito, ma da quando Monchi se n’è andato abbiamo visto Francesco fare dei passi in avanti e prendersi delle responsabilità. Credimi, in tutte le decisioni sui cambiamenti che abbiamo preso in primavera, tra chi se n’è andato e chi è arrivato, Francesco ha avuto un peso che probabilmente neanche lui pensa di avere avuto. Parlo con Guido quotidianamente e molte volte mi ha riportato i pareri che gli aveva dato Francesco».
Totti è stato determinante nella scelta di Claudio Ranieri: «Ha anche avuto un grande impatto nella ricerca del nuovo allenatore, fornendoci molti consigli utili. L’ho già detto nella mia lettera di alcune settimane fa ed è vero: alcuni degli spunti migliori nelle valutazioni su diversi allenatori sono venuti da Francesco. Lavoriamo come una squadra e prendiamo decisioni come una squadra e Francesco ha preso parte a tutte le decisioni sportive che abbiamo preso, soprattutto da quando Monchi è andato via. Tutti sanno che giocatore è stato Francesco, dunque se c’è qualcuno migliore di lui nel giudicare un calciatore a cui siamo interessati allora vorrei conoscerlo. Anzi, quando sono andato a cena con alcuni membri del mio staff a Londra domenica sera, Franco ha ripetuto nuovamente quanto Francesco sia abile nel giudicare un talento. Dall’inizio dell’anno, Guido ed io ci siamo impegnati a trovare un ruolo più importante per Francesco all’interno del nostro gruppo perché lui è in grado di giudicare un talento meglio di ognuno di noi. Guido, Franco e io siamo stati allineati al 100% su quanto riteniamo che Francesco sia importante per la Roma. Senza alcun dubbio ci piacerebbe vedere Francesco come una parte fondamentale del nostro futuro. Lavorando con i vertici della nostra dirigenza sportiva potrà iniziare a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera».
MERCATO
Tra i temi che stanno a cuore ai tifosi anche quello del mercato in cui la Roma sarà protagonista sia in entrata che in uscita: «Con Fonseca abbiamo parlato dei calciatori ma questo resta tra noi e lui. Conosce i reparti in cui dobbiamo migliorare e chiaramente ci sono dei calciatori che gradisce di più e che forse vorrebbe vedere a Roma. Il nostro compito è provare a portargli i giocatori e la squadra che possano aiutarlo a ottenere risultati per il suo stile di gioco. Molti di noi stanno lavorando giorno e notte per aggiustare le cose sbagliate e stiamo sempre cercando di migliorare aree che riteniamo già buone. Ad esempio, mercoledì sera siamo rimasti svegli fino a mezzanotte in un ristorante parlando con entusiasmo di quello che dovevamo fare». Pallotta conferma che ci saranno delle cessioni: «Inevitabilmente alcuni se ne andranno e ne arriveranno dei nuovi. Se qualcuno non è dedito alla causa al cento per cento o se c’è qualcun altro che non vuole far parte di ciò che stiamo cercando di costruire, allora andrà via. Dopo la scorsa stagione, non possiamo permetterci di avere qualcuno che non si senta impegnato per la nostra causa».
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Il Messaggero