ROMA Continua il via via tra lo studio Tonucci e il de Russie, il doppio quartier generale di Jim Pallotta, arrivato a Roma sabato sera, accolto a Ciampino da nessuno della...
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Pallotta ha ricevuto tutti i componenti del suo club, da Baldissoni a Sabatini, da Zubiria a Zanzi, il tutto con il sempre presente Alex Zecca. Come detto, con Garcia solo rapporti telefonici per adesso. «Non abbiamo bisogno di incontrarci, ci sentiamo quasi tutti i giorni per telefono, siamo sempre in contatto. Torino? Abbiamo avuto un paio di occasioni per vincere, ma quel rigore alla fine... Se avessimo giocato meglio avremmo vinto. Ma è quella con il Bate Borisov la grande partita. La questione sicurezza Olimpico? Incontrerò il prefetto Tronca e il prefetto Gabrielli», annuncia Jim. Ma è quella con il Bate è la grande partita, dice. Ecco, questo fa infuriare parecchi sostenitori della Roma. Per tanti è la chiave di tutto: a Pallotta interessa solo passare il turno di Champions per una questione economica. Arriva dopo Torino e se ne va prima di Napoli (giovedì o venerdì vorrebbe fare una conferenza). La partita di domani sera è importantissima, mancherebbe. Ma certe volte sentirsi dire altro, mostrare attenzione sulle aspettative dei tifosi, aiuta di più. Se si evidenzia, o se si comprende solo un distacco, non va bene. Garcia è rimasto solo, prepara la partita di domani sera, con la stessa ambizione di sempre. Bisognerà capire sela squadra sente la partita come la sente la società. Garcia merita la Roma, ha detto Sabatini dopo la sconfitta contro l'Atalanta. Garcia - raccontano da Trigoria - avrebbe rifiutato lo scorso anno una proposta del Real Madrid quando aveva capito che il percorso di Ancelotti era finito. Ecco perché “merita” la Roma, ecco perché Sabatini fatica a prendere una decisione che, per tutti, appare inevitabile. «Se affonda Garcia affondiamo tutti insieme», la sentenza del ds dopo l'incontro con Pallotta. Per la serie: le parole sono importanti. Importanti, non si sa quanto, anche quelle di Luciano Moggi. Lui sì, Garcia, lo avrebbe cacciato. «E' il dramma della Roma», altra sentenza. Ma se va via Rudi, e in società assicurano che non sarà così nemmeno in caso di eliminazione col Bate, chi arriverà? Tra chi si candida (Capello) e chi aspetta (Spalletti e Mazzarri) e chi può solo valutare più in là (Di Francesco), l'elenco è sufficientemente lungo. Ma basterà un nuovo allenatore? Forse serve per dare una scossa immediata a un gruppo incompleto ma più che dignitoso, ma forse sarà necessario anche altro.
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Il Messaggero