Roma, le pagelle del 2022: Mourinho pilota (7,5), Smalling domina (7,5). Zaniolo c'è?

Gli errori di Ibanez (soprattutto nel derby), Pellegrini e Abraham a spazi: i voti dell'anno giallorosso

Roma, le pagelle del 2022: Mourinho pilota (7,5), Smalling domina (7,5). Zaniolo c'è?
MOURINHO 7,5 Col piglio del Conducator, qual è sempre stato, ha pilotato la vittoria in Conference League. Il Mourinho...

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MOURINHO 7,5


Col piglio del Conducator, qual è sempre stato, ha pilotato la vittoria in Conference League. Il Mourinho di sempre: carismatico, polemico, trascinatore di giocatori e di tifosi, oltre a un satanico disprezzo per i dissidenti e per chi gli rimprovera di non giocare bene, o bello. Da settembre si è immalinconito: ha capito che di acquisti alla sua altezza non ce ne saranno. Di sicuro, l'ultima Roma giocava malissimo e faceva anche pochi punti. Urge un risveglio. O siamo già stanchi?

SMALLING 7,5
La ieraticità nel gesto, gli anticipi e le chiusure da applausi: è uno dei migliori difensori della serie A, anche nell'autunno dello scontento romanista. A trovargli un difetto, preferisce fare cinque passi indietro anziché cinque in avanti, e a volte abbassa troppo le linee. Ma avercene.

DYBALA 7
Preghiere collettive e doni votivi lo preservino dalle intemperanze dei suoi muscoli: se è in salute, è il vero crack del campionato, l'ha dimostrato in quegli scampoli di felicità che ha già regalato. Anche se ormai non gioca da tre mesi una partita dal primo minuto. Infatti urge anche il suo, di ritorno.

ABRAHAM 6,5
Da panterone implacabile nella prima parte dell'anno, a gattone da divano: la metamorfosi è stata improvvisa e sconcertante. Ma forse, dopo qualche paturnia tardo estiva, potrebbe essersi rimesso in carreggiata. Lo sapremo subito.

PELLEGRINI 6,5
Non ci vengono in mente giocatori italiani più nitidi nel tocco, o più bravi tecnicamente. Ce ne sono invece di più continui, dal punto di vista fisico e agonistico, e lì il capitano deve lavorare. Quando sta bene, la Roma gioca davvero a calcio.

 

 

CRISTANTE 6,5
Difficile che rubi l'occhio, difficile che non lo si senta in campo. Può anche pasticciare tecnicamente ma è utile in decine di contrasti a partita, a terra e in aria. Avere vicino il sostegno tecnico di Wijnaldum l'avrebbe aiutato, o lo aiuterà assai.

ZALEWSKI 6,5
La rivelazione dell'anno, un attaccante che diventa esterno a tutta fascia ed è un fattore. Coinvolto nella crisi autunnale.

ZANIOLO 6
È l'uomo di Tirana, e pure quello della tripletta al Bodø. Ma in serie A continua a segnare pochissimo, per essere un attaccante. È come se le chiacchiere intorno a lui precedessero sempre, e di parecchio, il reale rendimento in campo. Ha appesantito la massa muscolare per evitare altri infortuni, per ora a scapito della brillantezza.

RUI PATRICIO 6
È da un po' che scricchiola, anche se qualche pezzetto della Conference di Tirana lo si deve a lui. È però indubbio che sia
appannato.

 

 

MANCINI 6
Quando non è concentrato, e di recente gli è accaduto spesso, la furia agonistica diventa controproducente, e sottrae sicurezze. Prima parte di anno positiva, ma ora ci vuole un salto di qualità.

IBANEZ 5,5
L'errore fatale nel derby è il più evidente e in assoluto simbolico: a questi livelli, si deve essere molto meno sciagurati nei disimpegni. E lui ne sbaglia troppi, anche se sull'uomo sa ringhiare.

GM PINTO 6


I colpi di Dybala e Wijnaldum all'attivo, anche se al passivo ci sono gli acquisti di Shomurodov e Vina tra gli altri, e quella sensazione di muoversi ancora con difficoltà nel mare magnum del mercato internazionale
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Il Messaggero