Napoli, Spalletti: «Vogliamo vincere, Roma non sarà mai mia nemica. Totti? Ho amato Francesco»

Napoli, Spalletti: «Domani vogliamo vincere, Roma non sarà mai mia nemica»
Dici Roma e il bagaglio emozionale di Luciano Spalletti si apre all’istante: «La sfida di domani è la partita della mia vita e tra due momenti importanti della...

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Dici Roma e il bagaglio emozionale di Luciano Spalletti si apre all’istante: «La sfida di domani è la partita della mia vita e tra due momenti importanti della carriera. Sarò tutto per il Napoli, ma la Roma non sarà mai una nemica. È impossibile. I fischi? Ho già detto in passato che non me li merito. So io quanta passione, quanto amore e quanta ossessione abbia dato alla Roma. Se dovessi riceverli, dalla mia distanza potrei anche sopportarli, ma mi farò consolare dal ricordo delle grandi vittorie realizzate con un gioco spettacolare e con calciatori altrettanto magnifici».

Sei anni sulla panchina giallorossa in due momenti diversi non si possono dimenticare. È stato un protagonista assoluto nel bene ma anche nel male per un rapporto contrastato con Francesco Totti dal 2017 al 2019: «Ho amato Francesco, per lui ho fatto cose che non pensavo di fare per nessun calciatore. Con il pallone tra i piedi è stato il più forte che io abbia mai allenato e tra i migliori di quest’era calcistica». Ma la serie tv (“Speravo de morì prima”) sulla vita dello storico capitano giallorosso non l’ha gradita: «Non voglio spoilerare il contenuto della serie che farò io. Dico soltanto il titolo. "Speriamo di morire tutti dopo", così si chiamerà».

Meglio parlare di Mourinho: «L’accostamento mi fa piacere, ma lui è altro. Ha sempre migliorato la qualità dei campionati in cui ha lavorato. Non credo sia cambiato molto rispetto al periodo dell’Inter. Sa sempre come si fa e posso dire che la gara dell’Olimpico per noi sarà difficilissima. Avrei preferito che non perdessero 6-1 in Conference League. La Roma ha tante qualità: il palleggio di Pellegrini, gli strappi di Zaniolo e la velocità di Abraham che attacca gli spazi proprio come Osimhen. Dobbiamo essere più bravi di loro. Vogliamo essere piloti e non passeggeri di questa sfida. Sono convinto che diremo la nostra. Le otto vittorie consecutive rappresentano un carburante eccezionale, non vogliamo fermarci».

 

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Il Messaggero