Roma, Mou in attesa: c'è Emerson per sostituire Spinazzola

Emerson Palmieri
È già tempo di regali a Trigoria. La Roma riparte (oggi i calciatori convocati per il ritiro si sottoporranno ai tamponi, domani il via con i test fisici) e trova...

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È già tempo di regali a Trigoria. La Roma riparte (oggi i calciatori convocati per il ritiro si sottoporranno ai tamponi, domani il via con i test fisici) e trova Mourinho in una forma invidiabile. «Spinazzola? È una perdita terribile per Mancini, ma immaginate quanto lo sia per me che non lo avrò per circa sei mesi. Emerson adesso lo sostituirà. È un buon giocatore, d’esperienza ma Spinazzola è davvero incredibile». Non parla mai a caso lo Special One. In tre giorni, ha già lanciato due input alla proprietà. Il primo sui rinforzi/regali, appena sbarcato. Ieri è arrivato il secondo. Le parole sullo sfortunato laterale azzurro sono la conferma di come adesso, il tecnico, si attenda un reale sostituto. Non una soluzione tampone, che poi possa accomodarsi in panchina quando Spinazzola tornerà disponibile in Primavera. Questo perché la ricostruzione del tendine d’Achille è delicata e i tempi del rientro possono variare. Rischiare, quindi, non è possibile. Soprattutto in quella che per la Roma e il portoghese deve essere la stagione del rilancio. Con queste premesse, la rosa dei possibili sostituti è abbastanza ristretta. Emerson e Alonso sono le prime scelte, Dimarco arriva subito dopo anche se è il più semplice da prendere (8 milioni). Questo perché per lo spagnolo il Chelsea chiede 25 milioni e l’ex viola porta in dote uno stipendio di 6 milioni netti. Ok gli sgravi fiscali legati al Decreto Crescita ma i costi appaiono proibitivi. Più accessibile Emerson (che ha già ricevuto il beneplacet indiretto del tecnico: «È un buon calciatore, d’esperienza»), almeno a livello d’ingaggio. Guadagna 3 milioni che con il provvedimento governativo per chi arriva dall’estero e sosta nel nostro paese almeno per due anni comporterebbe un esborso complessivo di 4,5 al lordo (2,3 al netto). Anche in questo caso va convinto il club londinese che chiede di partenza 20 milioni. Con un solo anno di contratto la valutazione è tuttavia destinata a scendere. Sull’italo-brasiliano c’è concorrenza: il Napoli preme. Spalletti, suo mentore a Trigoria nel 2016-17, lo rivorrebbe con sé. Toccherà a Pinto anticipare De Laurentiis, anche perché la tegola è pesante. Spinazzola è intanto volato ieri in Finlandia, accompagnato dal medico sociale giallorosso Manara e oggi si sottoporrà all’intervento chirurgico per la ricostruzione del tendine d’Achille, eseguito dai professori Orava e Lempainen.


ACCELERAZIONE

Se quindi la ricerca del terzino sinistro comporterà qualche riflessione in più, dopo le cessioni di Pau Lopez e Under (prestito con diritto di riscatto a 8,4 milioni che si tramuterà in obbligo ai primi punti ottenuti dal club, più 20% futura rivendita) è lecito attendersi un’accelerazione su Xhaka e Rui Patricio. Pinto, infatti, definendo le due operazioni con il Marsiglia, ha sia alleggerito il monte-ingaggi che sistemato l’indice di liquidità (parametro introdotto dalla Figc che si occupa del rapporto tra attività e passività correnti, ossia tra soldi disponibili, più i crediti esigibili entro 12 mesi, e debiti). Le due trattative sono ripartite nel weekend: a breve, possibili novità. Da sciogliere, poi, c’è il nodo Dzeko. Oggi a Trigoria Edin incontrerà Mourinho, sapendo che il suo agente ha ricevuto il mandato per trovargli un’altra squadra. Il Fenerbahçe è pronto a garantirgli i 7,5 milioni che percepisce almeno il primo anno e ha già detto al calciatore che lo attenderà fino all’ultimo giorno di mercato. Il bosniaco, però, vuole capire se scatterà o meno il feeling con lo Special One. In caso contrario la priorità è rimanere in Italia (Juve o Inter). Con il cartellino gratis. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero