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Non è il ko nel derby a cambiare le strategie di mercato della Roma. Fonseca le sue indicazioni le ha date e lo ha voluto rendere noto pubblicamente una decina di giorni fa: «Ho dato dei nomi a Tiago Pinto che potrebbero migliorare la squadra, vediamo cosa accade». La palla passa al neo dg - ieri a colloquio con il tecnico su input dei Friedkin - che deve mediare tra le richieste dell’allenatore (giocatori pronti) e la volontà della proprietà che, seguendo la linea guida del progetto a medio-lungo termine, intende investire sui calciatori giovani. In un mercato dove non circolano soldi, presumibilmente per gli affari ci si ridurrà agli ultimi giorni. Per intenderci: la Roma ha messo nel mirino Celik, terzino del Lille che ora per il suo cartellino chiede 15 milioni. L’intenzione è chiudere a 10, magari strappando un prestito con diritto di riscatto fra 18 mesi. Ci vuole quindi tempo. Capitolo attaccante: El Shaarawy, pur subissato di richieste, sta aspettando una mossa della Roma. Qualcosa si sta muovendo: il fratello di Stephan è in Cina e sta cercando di arrivare alla risoluzione del contratto con lo Shanghai Shenhua. Non è un’operazione facile a meno che il calciatore non sia disposto a rinunciare alla buonuscita. L’alternativa è Bernard: costa 12 milioni ma il suo prezzo potrebbe abbassarsi cedendo agli inglesi il portiere Olsen, già in prestito all’Everton. Il problema in questo caso è l’ingaggio: 4,7 milioni. Piace Otavio (Porto) in scadenza a giugno. Offerto anche Gomez. Ma non solo a Trigoria. L’agente lo ha proposto alle 5-6 big del nostro campionato. Costa 10 milioni, ritenuti eccessivi per un 33enne.
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Il Messaggero