“Lollo” Pellegrini, il predestinato che traghetta la Roma in un'altra dimensione

Dzeko e Pellegrini
Tutto troppo facile. Ecco cosa devono aver pensato i giocatori di Paulo Fonseca una volta messo in archivio l’uno-due firmato da Dzeko e Kolarov. Un gol, quello del...

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Tutto troppo facile. Ecco cosa devono aver pensato i giocatori di Paulo Fonseca una volta messo in archivio l’uno-due firmato da Dzeko e Kolarov. Un gol, quello del bosniaco, bello come sanno esserlo soltanto i gol di Dzeko lontano da Roma (ma pure quelli all’Olimpico sono meravigliosi...); e il raddoppio, confezionato da fermo dal serbo, frutto del consueto gioiello su punizione. Partita in discesa, e senza neppur aver faticato più di tanto per portarsi doppiamente in vantaggio. Un uno-due che avrebbe potuto determinare nella testa della Roma un grave errore di presunzione contro un avversario disperato e per questo disposto a rischiare (tatticamente, ovvio) la vita pur di non dover fare i conti con un’altra sconfitta. La Roma, a dire il vero, ha mollato un po’ la presa - o forse ha solo un po’ riposato - e ha beccato in maniera puerile la rete dell’ex laziale Badelj. Una Roma che, avanti di due gol, forse aveva ritenuto di aver già intascato i tre punti e di poter, per questo, pensare con largo anticipo alle vacanze di Natale. 


FORZA E SOSTANZA

Impressioni sbagliate, commentando a fine gara. A conferma che la Roma aveva pienamente la testa nella partita, e non ancora nelle spiagge caraibiche, è piombato su Firenze un secondo tempo autoritario. Implacabile. E, assolutamente non a caso, a dare forza, sostanza e tranquillità alla squadra ci ha pensato il Predestinato, Lollo Pellegrini. Un giocatore di un’altra dimensione. Uno di quelli che spesso ti fanno restare a bocca aperta, come accaduto in occasione della rete di Dzeko con il numero 7 magistrale nel servire il pallone a Zaniolo, assist-man del bosniaco. Pellegrini ci aveva provato contro la Spal, ma poi sul tabellino dei marcatori c’era finito Tomovic. A Firenze, invece, nulla da eccepire: piattone destro dopo l’ennesimo scambio con il suo amico Edin, palla in buca e Roma di nuovo avanti di due gol. Già, Edin: al Franchi, così tanto per gradire, suo il gol “spaccapartita” e suoi pure due assist-gol. Roba da fuoriclasse, in poche parole. Lui, Pellegrini, Zaniolo (suo il quarto gol fiorentino, l’ultimo romanista del 2019 e del decennio: strano...) davanti a tutti, guidati da un tecnico, Paulino nostro, che fa una fatica tremenda a sbagliare una mossa, Cioè, uomini e tattica. Buon Natale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero