Roma, Daniele De Rossi parla ai cuori «Nessuno vi amerà più di me: arrivederci»

Roma, Daniele De Rossi parla ai cuori «Nessuno vi amerà più di me: arrivederci»
Lui, l’appello lo ha lanciato: «Ora, il regalo più...

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Lui, l’appello lo ha lanciato: «Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma. Nessun mai vi amerà più di me». Zac, una coltellata. Daniele De Rossi parla ai tifosi, al mondo calcio, alla vita, a chi chi non c’è più, ringraziando Sensi e Pallotta, poi parla gli amici chiamandoli per nome, da Davide (Astori) a Francesco (Totti), Alessandro (Florenzi) e non solo, anche la “compagna” Ostia. E’ il closing di una lettera lanciata nell’etere, che fa il giro dei siti, dei social e soprattutto dei cuori. E’ un po’ di giorni che Daniele si sente dire “ultimo”, al maschile e al femminile: ultimo allenamento, ultima partita, ultima maglia, ultima lacrima e altro, altro ancora preceduto inesorabilmente da quell’ultimo. E non a caso, l’ultima maglia l’ha regalata al suo amico Ultimo, che di mestiere fa il cantautore e, guarda caso, è pure tifoso della Roma. Ultima notte all’Olimpico dopo l’ultima lettera di ieri e chissà, l’ultimo gol di stasera per chiuder il cerchio. L’ultimo cerchio. Ultimo ritiro, ultima protesta contro l’arbitro, si spera anche l’ultimo infortunio, ormai alle spalle, così come tutta la sua carriera nella Roma, lunghissima. E pensare che, a Daniele sarebbe bastata solo una partita con quella maglia. Questo confessa nella lettera, postando la ormai famosa foto in cui lui non è ancora Daniele ma Danielino, con addosso una maglia vintage della Roma, roba da primi anni ‘90. Scrivendo. «Che te ridi regazzi’? So’ felice! Perché sei felice? C’ho la maglietta della Roma. Ma non è che è falsa? Ma no, il numero l’ha cucito mia zia… E se te dico che la indosserai più di seicento volte? A me ne basterebbe una di partita. Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai abbastanza grato. È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra». L’amore per lui c’è da parte di tanti tifosi, che ieri a Trigoria lo sono andati a salutare personalmente. Il problema è che la follia positiva per lui si riversa negativamente sul presidente Pallotta: a Trigoria, ieri, cori contro Jim, stasera all’Olimpico replica. A seconda se l’appello di De Rossi abbia fatto centro. La lettera finisce con «arrivederci». Quindi di ultimo non proprio c’è niente.
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Il Messaggero