Roma, la medicina contro il mal di gol è una questione di Fede

Roma, la medicina contro il mal di gol è una questione di Fede
C'è stato un periodo in cui il problema della Roma era la Dzekodipendenza. Cioè, squadra troppo ancorata alle reti del bosniaco. Della serie: se non segna lui,...

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C'è stato un periodo in cui il problema della Roma era la Dzekodipendenza. Cioè, squadra troppo ancorata alle reti del bosniaco. Della serie: se non segna lui, non segna nessuno. Un problema. A seguire c'è stato il periodo della Dzekodecadenza. Cioè, nella squadra di Eusebio Di Francesco segnavano tutti tranne il bosniaco. Della serie: te lo avevo detto che era un pippone. Un grosso problema. Poi c'è stata la partita in casa del Chievo in cui davvero non ha segnato nessuno e, a sorpresa, è scattato il ritornello: Quanto manca Salah.


Scoperta la causa del mal di gol giallorosso: l'assenza di Salah, 8 reti di questi tempi lo scorso anno. Già, Salah. Ma che c'entra Salah? Se mai alla Roma stanno mancando i gol di chi è stato preso per giocare (più o meno) al posto dell'egiziano. Cioè Schick in primis poi Defrel (6 reti lo scorso anno di questi tempi...) e anche Cengiz Under. Solo che, come spesso capita, hanno sempre ragione gli assenti, o addirittura gli ex, specie quando si ha voglia di trovare una comoda, scontata soluzione al problema.

Così, dato che Salah ieri sera non poteva scendere in campo, Di Francesco è stato costretto ad impiegare il tridente composto da Dzeko più Schick e Perotti. Curiosità immensa per scoprire l'affidabilità sotto porta avversaria dell'inedito terzetto, chiamato a dare sostanza alle tante potenziali occasioni create sistematicamente dai compagni.
Poca roba, ad esser sinceri, nella prima frazione di gara: Schick a destra, Perotti dall'altra parte e Dzeko al centro. Un paio di lampi, due mezze occasioni e nulla più. E, dato insolito rispetto al recente passato, per la Roma, sotto ritmo e con poca qualità, una scarsa produzione di occasioni anche con 4 punte tutte insieme. Un passo indietro rispetto alle precedenti esibizioni, e questo è un elemento più negativo del presunto o reale mal di gol. Al di là del rigore sbagliato da Perotti nella brutta ripresa.


Solo che il calcio, lo sapete alla perfezione, è una brutta bestia e così, nonostante una prestazione insufficiente, la Roma è riuscita a vincere la partita all'ultimo respiro con il suo Comandante. Fazio, uno dei centrali della miglior difesa del campionato, non un attaccante. Ma cosa interessa chi fa gol? L'importante è che qualcuno li faccia. Si può vincere anche senza Salah, basta avere Fede...
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Il Messaggero