Qualcosa è cambiato. O qualcosa sta cambiando. Qualcosa, meglio ancora, deve per forza cambiare. A Bologna, appunto, si cambia. Perché poi c’è il...
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LE PROVE
Eusebio sta lavorando su entrambi i fronti. Dopo la ramanzina e i segnali dati a qualcuno nella conferenza pre Real Madrid, a Bologna si rivedranno alcuni calciatori che fino a ora si sono visti poco o sono apparsi e poi scomparsi (anche per colpe loro) o quelli che non si sono mai visti, tipo Coric e Luca Pellegrini. Chi in per un verso, chi per un altro, parliamo di “invisibili”. Schick, ad esempio, è uno di questi. Fino a ora ha giocato 121’ in campionato e 21’ in Champions, titolare solo una volta, a Milano contro il Milan. Rendimento non esaltante, umore sotto i piedi. A Madrid ha avuto un paio di palle della svolta, e niente. Tra domani e mercoledì gli toccherà la seconda da titolare. Più domani, verrebbe da pensare, visto che nell’ultimo allenamento Eusebio ha messo lui al centro dell’attacco, quasi come a dire: sveglia ora tocca a te. Si gioca una chance da titolare anche Kluivert, che è stato provato alla destra di Patrik. Che in campo è stato solo 73’, distribuiti tra Torino, Atalanta e Chievo. Il ragazzino scalpita e si mette in posizione. Di Francesco al momento lo considera - in attesa della sua crescita - un’ alternativa a Under, che non è stato titolare solo a Milano, giocando in totale 241’ in serie A e 90’ in Champions. A sinistra spazio a Perotti, che è tornato a pieno regime e che a Madrid ha giocato solo uno spezzone.
FASCE NUOVE
Diego era un titolare la scorsa stagione, uno dei senatori, uno tra i più affidabili per Eusebio. Ci sta che si riprenda il suo posto dopo un’estate tormentata e una stagione cominciata con l’acciacco. Ci sono calciatori come Diego che ti guardano dritti in faccia e partono, c’è chi invece ha bisogno di sentirsi addosso la fiducia, di stare in campo per non sentirsi abbandonati e inutili. Lorenzo Pellegrini è uno di questi: ha pagato quei quarantacinque minuti orribili (di tutti) contro l’Atalanta, quando ha giocato con Cristante e De Rossi al centro. Stavolta potrebbe accadere la stessa cosa, con Nzonzi in mezzo. Nelle rotazioni entra di diritto Zaniolo, titolare a Madrid e Pastore, che torna a disposizione di Di Francesco, sempre nel ruolo di mezz’ala. Qualcosa cambierà anche nel reparto difensivo: Fazio e Kolarov hanno necessità di ritrovare ritmo e energia, Marcano è sparito dopo la trasferta di San Siro e va recuperato sotto ogni punto di vista. Stesso dicasi per Karsdorp, finito in tribuna al Bernabeu. Anche lui è stato un obiettivo di Di Francesco con quella “tribunetta che farà bene a qualcuno”. E poi c’è Santon, pure lui tra i dimenticati che ora sperano di riemergere dal buio. L’ex Inter e Luca Pellegrini si giocano il posto di Kolarov che non le presenzierà tutte come lo scorso anno. Il turnover nel passato campionato è servito per alternare e gestire le forze, quest’anno molti calciatori sono partiti stanchi. E vanno rigenerati subito. Anche chi, come Coric, stanco non può essere. Per ovvi motivi.
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Il Messaggero