Roma, l'Italia fra i pali di Rui Patricio

Roma, l'Italia fra i pali di Rui Patricio
Chi pensa che il solo Ronaldo abbia una statua in suo onore (a Madeira) dovrà ricredersi. C’è infatti un suo connazionale, prossimo a diventare il portiere...

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Chi pensa che il solo Ronaldo abbia una statua in suo onore (a Madeira) dovrà ricredersi. C’è infatti un suo connazionale, prossimo a diventare il portiere della Roma, che può fregiarsi dello stesso omaggio. Si tratta di Rui Patricio. A Leiria, davanti allo stadio Municipal Magalhães, il volo plastico sul colpo di testa di Griezmann nella finale dell’Europeo 2016, poi vinto dai lusitani, è rimasto immortalato per sempre. A pensarci bene, visto quanto accaduto mercoledì scorso, il portiere deve avere un conto aperto con la Francia. Dopo un inizio di torneo non brillante, la doppia parata su Pogba e Griezmann, è bastata per far risalire le quotazioni del numero 1 nei cuori romanisti. Non erano mai scese in quello del figlio Pedro che sui social gli ha lanciato un messaggio: «Papà, vinciamo l’Europeo». Per farlo, in un ipotetico quarto di finale, il Portogallo (che dovrà prima battere il Belgio) incrocerebbe proprio l’Italia. Un assaggio di quello che lo attende il prossimo anno. Perché nonostante ci sia ancora da limare una differenza tra domanda (12 milioni) e offerta (7), a Trigoria sono convinti che l’affare possa andare in porto prima dell’inizio del ritiro. Decisivo è stato l’intervento di Mourinho che ha posto fine a qualche riflessione del club, legata perlopiù all’anagrafe (33 anni).


17 ANNI ALLO SPORTING

Pararigori (il primo al debutto, appena 18enne, in casa del Maritimo), personalità da vendere (l’altra sera non ha voluto ascoltare il consiglio di Pepe che sul penalty di Benzema lo invitava a grandi gesti di tuffarsi a destra, lanciandosi invece a sinistra) e una sensibilità non comune e poco ostentata. Nel Wolverhampton, ad esempio, indossa la maglia numero 11, che nulla ha a che fare con il suo passato giovanile da attaccante. La motivazione per la quale ha rinunciato al tradizionale 1 è stata una semplice forma di rispetto nei confronti del portiere Ikeme, costretto a ritirarsi a causa della leucemia. Anche in famiglia ha sempre fatto di testa sua. Immaginate la sorpresa quando genitori, zii e cugini, da più generazioni tifosi del Benfica, hanno visto Rui - segnalato in un torneo ad Alcoçaba dal famoso talent scout lusitano Pereira che in carriera ha scoperto anche Futre, Simao, Quaresma e Cr7 - accettare di vestire la maglia dello Sporting Lisbona. Un’avventura durata 17 anni prima del trasferimento in Premier League. Un matrimonio alle spalle di appena 7 mesi, ora è sposato con la sessuologa e psicologa Vera Ribeiro che in patria, ai tempi del mondiale del 2018, fece discutere perché invitava i calciatori a non astenersi dall’avere rapporti sessuali prima delle gare. Con i ritiri ormai blindati, Rui per rilassarsi e preparare le partite opta per l’atma kriya yoga. Tecnica asiatica che gli servirà domenica, quando di fronte avrà Lukaku.

 

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Il Messaggero