Mancavano (almeno) 15 milioni di plusvalenze. E visto sia l’empasse per Dzeko che la trattativa saltata in extremis per El Shaarawy allo Shanghai, Petrachi non ha voluto...
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I VOLTI NUOVI
Tornando a Spinazzola (per lui stamane visite mediche alle 10) sul valore tecnico non ci sono remore. Esterno di qualità, abile su entrambe le fasce e utile sia in una difesa a tre che a quattro, ha dimostrato nell’Atalanta e nel ritorno degli ottavi di finale di Champions contro l’Atletico (vinto dalla Juve per 3-0) a marzo, cosa può fare quando sta bene. Le perplessità sono legate esclusivamente alle condizioni fisiche. Nell’ultimo anno e mezzo ha disputato una decina di partite. Il calvario inizia nella Primavera del 2018, a Bergamo. Quella che all’apparenza sembra una semplice distorsione, si palesa essere invece un serio infortunio al ginocchio destro. Si sottopone a un intervento a Roma, dal professor Mariani. I tempi di recupero prevedono il ritorno in campo a novembre. Deve attendere invece gennaio. Da quel momento in poi, gioca appena 735 minuti (l’equivalente di 8 gare da 90), coppe comprese. Petrachi (che in settimana incontrerà l’agente di Zaniolo) ha deciso di ripartire da lui. E magari da Nicolò Barella per il quale sono stati offerti al Cagliari 35 milioni più il cartellino di Defrel. Ai rossoblù la proposta non dispiace: il problema è il giocatore che ha già un accordo con l’Inter. Sempre in entrata a breve Petrachi potrebbe chiudere per il difensore Nedelcearu, calciatore dell’Ufa, classe ‘96. Ai titoli di coda anche il trasferimento di Diawara in giallorosso: raggiunta l’intesa con il mediano (quinquennale da 1,8), al Napoli andranno 19 milioni.
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Il Messaggero