Tra Garcia e contratto, Conte in silenzio La Juve: «Antonio è carico, poi vedremo»

Tra Garcia e contratto, Conte in silenzio La Juve: «Antonio è carico, poi vedremo»
C'era Antonio Conte, ma non ha parlato. Si è seduto in prima fila fra i giornalisti e ha lasciato le luci della ribalta ai suoi collaboratori, prima di dirigere...

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C'era Antonio Conte, ma non ha parlato. Si è seduto in prima fila fra i giornalisti e ha lasciato le luci della ribalta ai suoi collaboratori, prima di dirigere l'allenamento e partire alla volta di Roma.




Erano tutti schierati, dai preparatori (Bertelli e Coratti) allo staff tecnico (Alessio, Carrera, Sandreani) all'uomo che allena Buffon (Filippi). C'era imbarazzo quando sono state poste le domande sul futuro del tecnico salentino. Tutti incrociavano lo sguardo di Conte che se la rideva. Su Vidal Coratti ha chiarito: "E' la Juve che paga il giocatore, siamo i primi ad avere a cuore l'interesse di Arturo". Sulla benzina nelle gambe Bertelli non ha avuto peli sulla lingua: "Ogni anno non è uguale al precedente. Non c'è stato nulla di diverso, anche se era importante arrivare alla sfida contro la Roma del 5 gennaio. Poi abbiamo attuato semplicemente il nostro programma".



Impossibile non parlare di Buffon. "Ancora una volta Gigi ci ha stupiti. Ha avuto un rendimento molto alto - ha sottolineato Filippi - Sotto l'aspetto tecnico-tattico è stato incredibile". Tutti filava liscio, poi quando l'attenzione si è spostata su Conte è stato un crescendo rossiniano di imbarazzi, sguardi e concetti solo accennati. "Antonio è carico, non è affatto stanco - ha rilanciato il vice Alessio - prepara le partite come sempre, vedremo quello che capiterà in futuro". E ancora. "Pensiamo a preparare la partita contro la Roma - ha continuato Carrera - siamo concentrati su queste ultime 2 gare, vogliamo il record di punti per entrare ancora di più nella storia. Antonio ha dimostrato di essere il migliore, il numero uno, ha riportato la Juve dove gli competete, ha fatto cose strabilianti, non ho mai avuto un allenatore quando giocavo che preparava così le gare, con una cattiveria agonistica unica".



Infine una battuta di Sandreani: "Conte è il migliore per le motivazioni che riesce a trasmettere, la preparazione tattica, la cura dei dettagli, la gestione dell'organico, dello staff, la voglia di migliorarsi sempre". Conte se la rideva in prima fila, annuiva, come ogni generale. L'arcano sarà sciolto la prossima settimana, forse dopo la sfida dell'Olimpico contro la Roma, una sfida da vincere, per dimostrare a tutti di essere la squadra più forte. Toccherà ai titolarissimi. Perché certe partite anche se non contano per la classifica, hanno un peso specifico per tutto il resto e per tutto quello che è stato detto ed insinuato.

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Il Messaggero