Roma, il movimento sbagliato di Schick e la rabbia di Dzeko

Roma, il movimento sbagliato di Schick e la rabbia di Dzeko
Un movimento sbagliato di Schick e la rabbia di Dzeko. Ragazzo mio, ma perché? Dove vai? Dove volevi andare? Dovevi andare di là, non di qua. Ma che ti dice la...

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Un movimento sbagliato di Schick e la rabbia di Dzeko. Ragazzo mio, ma perché? Dove vai? Dove volevi andare? Dovevi andare di là, non di qua. Ma che ti dice la testa? Bastava un passo a destra ed era gol, il primo, quello che riempiva una casella maledettamente vuota e che sarebbe servito alla Roma per mettere in chiaro il risultato: 3-1, prima rete di Schick, fine di un’apnea. Invece niente, 2-1 e apnea finale, palla dentro, palla fuori, ecco, guarda come va a finire, eh. Dzeko nero. Chi aveva ragione? Proviamo a ricostruire: palla a Edin, surplace sul difensore del Genoa, l’ultimo e dopo c’era solo Perin, parte Schick che taglia il campo, incrocia rispetto alla posizione del compagno, mentre la palla stava andando in direzione opposta. Occasione persa. Edin si arrabbia, Patrik gli risponde. Il gol non c’è, il Genoa riparte e mette a rischio le coronarie giallorosse oltreché il terzo-quarto posto. Stavolta è andata. Ma ripensandoci: forse Edin aveva ragione. Se Schick fosse andato a prendere il pallone verso destra, avrebbe avuto più campo a disposizione verso Perin e la porta aperta davanti al suo sinistro. 


Così come Edin aveva ragione, quando Florenzi non gli ha passato il pallone davanti alla porta, scegliendo un tiro finito addosso a Perin. Anche quello poteva essere il gol della sicurezza. Anche lì Dzeko si è arrabbiato col compagno. Certi egoismi, certe sfuriate, meglio evitare. Non osiamo immaginare cosa sarebbe accaduto se il Genoa avesse pareggiato. Non è successo. Preferiamo immaginare la Roma di nuovo in Champions, meglio. E sognare come nella notte vissuta con il Barça.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero