ROMA E ora non resta che sperare in Gervinho. Sì, proprio lui, che la Roma aveva deciso di cedere. Perché c'è una squadra con l'ivoriano e una senza. In nove gare di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIVOLUZIONE A GIUGNO
Di dimettersi non ci pensa minimamente e sa che il club, a meno di un filotto negativo tra Torino, Bate e Napoli, non sta prendendo in considerazione l'ipotesi di esonerarlo. Anche perché la rivoluzione sarà rinviata a giugno. Il ct Conte (nonostante ieri il presidente della Figc Tavecchio si sia detto certo che rinnoverà con la nazionale) è il sogno. Di Francesco ma soprattutto Emery (Siviglia) gli allenatori ideali che ben si concilierebbero con il modus operandi di Sabatini. Qualora la situazione precipitasse, invece, in pole nelle vesti di traghettatore ci sarebbe più Lippi di Mazzarri. A meno che non si voglia anticipare la rivoluzione. E in quel caso il nome che accontenterebbe la piazza è soltanto uno: Ancelotti, già contattato da Trigoria nella passata stagione nonostante le smentite di rito. In ottica Roma, lo scoglio dell'ingaggio (5 milioni di base) raffredda l'ipotesi. Ma l'ultima parola, eventualmente, spetterebbe a Pallotta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero