La Roma era malata, ora sta solo un po’ meglio. La convalescenza continua. I tre punti di Cesena sono forse - vista la situazione - inaspettati ma danno forza e soprattutto...
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I RIENTRI DEI DISPERSI
Domenica si sono visti passi avanti da parte di giocatori finora dispersi tecnicamente e con il morale sotto i piedi, vedi Astori, che si è unito a Manolas nel muro difensivo (la Roma è ancora oggi la seconda migliore difesa del campionato), vedi De Rossi che - al di là del gol - ha tenuto per mano la squadra, ricominciando a prendersi certe responsabilità, cosa normale per un (vice) capitano e per lui in particolar modo. La vittoria è stata sofferta, in certi momenti pure in bilico, ma va bene così. Per mantenere il secondo posto serve altro: ci vuole un gruppo che torni ad essere esplosivo nella sua totalità e soprattutto calciatori pronti e cambi all’altezza. Il fatto di giocare una sola volta a settimana aiuterà. I rinforzi di gennaio dovranno comparire definitivamente e fare la loro parte, lasciando il ruolo di comparse ricoperto fin qui. Ibarbo c’è e la sua corsa illogica potrà essere utile per il calcio di Garcia, Doumbia sembra ancora lontano dalla migliore condizione ma a Cesena ha dato la sensazione di essere quantomeno un calciatore. Che sta giocando maluccio ma pur sempre un calciatore. In più, c’è Totti fermo ai box e tra due settimane potrà tornare in condizione, stesso discorso per Maicon, disperso ma - a Trigoria - raccontano che sta per ricomparire anche lui. Solo così, il secondo posto potrà essere mantenuto. La Lazio corre, la Roma deve tornare a farlo e i presupposti ci sono. Quella vista a Cesena va bene, ma non può certo bastare. E il calendario non aiuta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero