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Lo stand-by che caratterizza il mercato della Roma è dovuto perlopiù all’attesa per lo sbarco di Tiago Pinto. È chiaro che qualche nome, come sempre accade, trapela. Ma questo più per volontà dei diretti interessati (El Shaarawy, ad esempio, che farebbe carte false pur di tornare a Trigoria), per associazioni (l’ultimo in quest’ottica è Facundo Ferreyra: in uscita dal Benfica e già allenato da Fonseca allo Shakhtar) o per dinamiche legate alle leghe di competenza (Mls con Reynolds) che per i volani (agenti e/o intermediari) che negli ultimi anni hanno veicolato affari e trattative.
UOMO DI ROTTURA
I Friedkin infatti aspettano Pinto per voltare pagina. Atteso inizialmente per fine anno, il Covid ne ha frenato lo sbarco. Ora a Trigoria si augurano di vederlo il 3 o 4 gennaio, tampone permettendo. La sua è stata una scelta a sorpresa. Non soltanto per i media e i tifosi. Ma anche per la maggior parte degli addetti ai lavori che si rapportano quotidianamente con Trigoria. Procuratori e direttori sportivi che frequentano la serie A, hanno confidato di non aver avuto mai modo di interfacciarsi con il nuovo manager romanista.
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Il Messaggero