Roma, Fonseca: «Non sappiamo quando torneremo a giocare. Con il sacrificio sconfiggeremo il virus»

Roma, Fonseca: «Non sappiamo quando torneremo a giocare. Con il sacrificio sconfiggeremo il virus»
Paulo Fonseca racconta il suo periodo di isolamento e lo fa con la solita serenità che lo contraddistingue usando la parola “sacrifici”, quelli che stanno...

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Paulo Fonseca racconta il suo periodo di isolamento e lo fa con la solita serenità che lo contraddistingue usando la parola “sacrifici”, quelli che stanno facendo i cittadini italiani costretti a casa per non diffondere il contagio del Covid-19. Il tecnico della Roma ha preso molto sul serio la situazione e spiega: «È stata una settimana difficile, siamo tutti a casa. In questo momento gli italiani hanno capito che questo è l'unico modo per fermare il virus. I numeri continuano ad aumentare, ci sono sempre più persone infette e anche più morti. Mercoledì, ad esempio, sono morte quasi 500 persone ed è un numero considerevole. C'è una preoccupazione diffusa da parte degli italiani e c'è un tentativo di cambiare le cose. Mi sembra che gli italiani siano consapevoli della situazione attuale e vogliano rispettare tutte le regole per cambiare il corso di questo focolaio che sta uccidendo molte persone. Possiamo solo uscire al supermercato e quello più vicino alla nostra residenza. La polizia è costantemente in strada a monitorare le uscite delle persone», ha detto a ligaportugal.pt. L’allenatore è favorevole alle contro-misure prese dal governo per limitare il contagio: «Vedo che gli italiani stanno facendo quello che viene chiesto. Si prevede che i numeri aumenteranno, ma se tutti continuiamo a conformarci senza alcun contatto con altre persone, i numeri finiranno per migliorare. Abbiamo un grande esempio dalla Cina, dove la situazione è migliorata con la quarantena. Credo e spero che tutto migliorerà e che saremo in grado di vincere questa lotta».


GLI ALLENAMENTI


Con lo stop delle sedute d’allenamento, la Roma è stata costretta a dare assistenza video ai calciatori e consegnare strumenti per l’esercizio fisico: «La stop è già lungo e non sappiamo quando torneremo. Con questa situazione è difficile prevedere quando inizieranno gli allenamenti e i campionati. Abbiamo cercato di controllare le attività fisiche dei giocatori gli abbiamo fornito alcune attrezzature, abbiamo cercato di controllare il loro cibo e il loro peso e tutti hanno un programma da fare a casa. La Roma è un club molto ben organizzato a tutti i livelli». In chiusura un messaggio per popolo portoghese che ancora non sta attraversando la fase critica di contagio: «Non so se siano già a conoscenza del sacrificio che devono fare, ma credo e mi fido della loro intelligenza e sono sicuro che non trascureranno questo momento. Le persone devono essere consapevoli del fatto che è solo a casa che questo problema può essere risolto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero