Tanto di buono in una prestazione così e così. Il giorno dopo Bologna le riflessioni sono più serene, meno spinte dall’emozione del momento. Intanto un...
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LA DIFESA
La partita del Dall’Ara cosa altro ha detto, poi? Che nella miglior prestazione difensiva, ciò che ha funzionato meno è stata la fase offensiva. Migliorano i due centrali Fazio e Mancini (al quale va imputata la sciocchezza sull’espulsione ma la sua prestazione non è stata negativa), in attesa di Smalling, è migliorata tutta la fase difensiva, e in questo Veretout dà una grossa mano. Traduzione: se la Roma difende bene e attacca maluccio, vuol dire che deve essere ancora trovato l’equilibrio e la fluidità giusta nelle due fasi di gioco. Segna molto ma ancora prende troppi gol (fino a ora solo una volta, in Coppa, Pau Lopez è uscito imbattuto): dieci sono le reti fatte e sette quelle subite, la differenza è ancora esigua. Va detto che alla squadra manca ancora Smalling e in più Zappacosta può dare fiato a Florenzi e restituire Spinazzola a vice Kolarov. La rosa non è ancora andata a regime, anche per colpa degli infortuni.
SLANCI
Ciò che ha colpito della squadra è stata la reazione dopo la rete del pareggio del Bologna, su calcio di rigore molto contestato. In dieci, mostrando una condizione fisica invidiabile, ci ha creduto fino alla fine e lo strappo a pochi secondi dal gong di Veretout, in stile Nainggolan, lo dimostra, così come la lucidità di Pellegrini nel servire il pallone gol a Dzeko. E’ stata, insomma, la classica partita che un anno fa la Roma l’avrebbe molto probabilmente perso. Fonseca, dicevamo, ha coinvolto un po’ tutti: lo dimostra il dato dei calciatori utilizzati fin qui. Sono 19 in campionato, diventano 20 con Kalinic, presente una volta in Coppa e mai nella serie A. Non hanno mai toccato campo solo Fuzato, Mirante, Cetin, Antonucci, Perotti e Smalling. Sette sono quelli andati a segno in campionato, e sono Under, Dzeko, Kolarov, Cristante, Mkhitaryan, Kluivert, più Zaniolo che ha timbrato in Europa League. Mancano all’appello i centrali di difesa e Florenzi più Pellegrini, che di solito sono calciatori in grado di fare la differenza anche nell’area di rigore avversaria, specie due saltatori come Fazio e Mancini. Fino a ora sono otto i punti fermi di Fonseca, i così detti titolari: sempre schierati Pau Lopez (unico nuovo), Florenzi, Fazio, Kolarov, Cristante, Pellegrini, Dzeko e Kluivert. Vuol dire che il tecnico il turnover lo fa nei centrali di difesa, nei due di centrocampo e in una delle due fasce. Indicazioni per la sfida di domani. Il derby ha cambiato la stagione, specie per i nuovi acquisti. Il difficile è continuare, ma le premesse per far bene ci sono tutte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero