Il test, stasera a Reggio Emilia contro il Sassuolo, è mirato: la Roma deve dare subito un seguito a quanto ha fatto vedere contro la Lazio. Non c’è niente di...
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MESSAGGIO AL GRUPPO
Fonseca è convinto che la sua idea di calcio sia stata recepita dalla squadra. Così è pronto a confermare la Roma che ha dominato contro la Lazio: resterebbe ancora fuori, oltre a Florenzi che è appena andato al Valencia, il senatore Kolarov, sul quale non ha fatto in tempo a pronunciarsi in conferenza stampa. Scuotendo la testa e agitando l’indice della mano, ha però fatto capire che il mancino dotrebbe essere escluso per il 2° match di fila. Avanti, insomma, con Spinazzola a sinistra che «anche se non ama stare a destra, può sempre giocarci» e con Santon sull’altra corsia che è in un buon momento». Stessi interpreti per l’identica traccia. E per incrementare il raccolto esterno: in 10 viaggi già 21 punti, solo 18 invece in 11 partite in casa. La sfida è con De Zerbi, collega battuto al ballottaggio per la panchina giallorossa alla fine della primavera scorsa. «Mi piace il coraggio del Sassuolo che ha qualità offensive. Se lo lasciamo giocare, avremo problemi».
ROSA DEI VENTI
Fonseca è inequivocabile quando commenta le operazioni del club giallorosso su mercato. Le sue richieste non sono state accolte, esterno alto e centrocampista, anche se poi numericamente Perez va a sostituire l’infortunato Zaniolo e Villar il convalescente Daiwara: «Nella sessione di gennaio non è mai facile trovare giocatori che possano migliorare la squadra. O si prendono calciatori esperti in grado di entrare subito nelle rotazioni o di prospettiva. Noi abbiamo acquistato tre giovani pensando al futuro della Roma: Ibanez, Villar e Perez che è intelligente tatticamente. Sono con noi a Reggio Emilia, ma non giocheranno dall’inizio, non essendosi ancora allenati al lungo con noi. Se ne avrò bisogno, avranno spazio». Il trio classe ‘98 incrementa la lista dei convocati: 23. Escluso per scelta tecnica Jesus, il portoghese chiarisce che è stato più sensato tenere a Trigoria chi è stato con lui in questi mesi. A cominciare da Kalinic che «ha alle spalle sei mesi di lavoro con noi. Lo avrei cambiato solo se fosse arrivato un attaccante altrettanto pronto». Nessun problema con i terzini. Dopo aver promosso Santon e Spinazzola, va oltre: «Ne ho cinque e mi sento sicuro con loro. Peres migliora di giorno in giorno e Cetin, pur non essendo un terzino, sa stare sulla fascia come è già accaduto in questa stagione». Chiarissimo su Florenzi. «Mai avuto alcun problema con lui, grandissimo professionista e capitano. Il nostro confronto è stato diretto e sincero: avrebbe voluto giocare di più, ma io questo non lo posso garantire a nessuno. Quindi ha scelto di andar via». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero