ROMA Possibile che la storia di una capitano romano e romanista della Roma si debba concludere al termine di una deludente partita di Europa League in una fredda, umida notte di...
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C’ERAVAMO TANTO AMATI
Il divorzio è spesso la soluzione migliore per risolvere i mali, però stavolta c’è di mezzo (anche) il capitano della squadra. E nessuno può negare che a Roma (e alla Roma) i gradi siano qualcosa di importante, addirittura di storico ricordando personaggi come Agostino Di Bartolomei, Peppe Giannini, Francesco Totti e Daniele De Rossi. Florenzi non è e non sarà mai uno dalla caratura tecnica dei suoi precedessori concittadini; se il ruolo di capitano non giocatore gli sta stretto fa bene a fare ogni tipo di valutazione per il futuro. Essere il capitano non può e non deve garantirgli un posto stabile in squadra, ma deve indurre tutti (giocatore, tecnico e società) a una serena e profonda riflessione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero