Roma, al di là dell'ingiustizia i problemi restano gravi

Roma, al di là dell'ingiustizia i problemi restano gravi
Ci sono dati che non possono, anzi non devono essere trascurati: la Roma, dopo 11 partite di campionato, in classifica ha soltanto 16 punti. Questo significa che il secondo/terzo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ci sono dati che non possono, anzi non devono essere trascurati: la Roma, dopo 11 partite di campionato, in classifica ha soltanto 16 punti. Questo significa che il secondo/terzo posto è sempre più lontano (la Juventus, per pudore, neppure la nominiamo), 9 lunghezze, e che il quarto continua tristemente ad essere più una speranza che un obiettivo. Date un’occhiata ai numeri, se non vi fidate. E siamo appena all’inizio di novembre. Anche a Firenze, la Roma ha confermato di essere una squadra malata, ma il problema più dannoso è che ancora non si è capito bene di quale male soffra. La Roma gioca un calcio tutto suo, spesso inspiegabile, fatto di tante cose brutte e solo alcune carine. Nello specifico, la partita del Franchi è stata pesantemente condizionata in negativo da un calcio di rigore ai limiti del ridicolo: questo ha inciso profondamente sul risultato, ma - al di là delle sacrosante recriminazioni del club - il fattaccio non deve diventare il pretesto, l’occasione per accampare alibi. Se si vuole andare avanti, se si vuole crescere. La Roma a quota 16 punti in 11 gare deve convivere ancora con troppe cose negative che chiamano in causa chi sta in campo, chi lavora in panchina e pure chi la squadra l’ha costruita.


LIMITI STRUTTURALI

La squadra non dà mai la sensazione di essere completamente padrona della situazione, anche quando, come accaduto ieri, ha gestito a lungo la partita. Ma l’ha fatto con un andamento troppo lento, con una macchinosità imbarazzante sul piano della manovra, mai realmente fluida, e con la scarsa tigna di molti suoi giocatori. Si può giocare male, e la Roma sotto questo aspetto non si fa mai guardare dietro, ma non si può, anzi non si deve mai stare in campo soltanto per accumulare presenze. I giocatori che hanno la grinta di una formica e la forza di un lanciatore di coriandoli sono peggio di Orsato e Banti abbracciati sotto la foto di Rizzoli. Se sei vittima di un’ingiustizia (e il rigore fischiato contro Olsen lo è), devi cercare con tutto te stesso di ribaltare la realtà: non puoi permetterti di restare a guardare quanto ti sta accadendo intorno. Perché i punti lasciati per strada non te li ridarà nessuno. Mai. Se l’obiettivo, a questo punto, è diventato soltanto il quarto posto (e soltanto a scriverlo vengono i brividi...), c’è l’assoluta necessità di darsi una immediata svegliata perché la strada è in salita. A patto che non si voglia puntare tutta la stagione sulla vittoria della Champions League. Oh, è una battuta... Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero