Roma, Fazio: «Ai giovani non bisogna dare lezioni ma esempi»

Roma, Fazio: «Ai giovani non bisogna dare lezioni ma esempi»
Di poche parole ma sicuramente incisivo. Federico Fazio esempio perfetto di ottimi atteggiamenti mentali secondo Di Francesco, rassicura l’ambiente alla vigilia della...

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Di poche parole ma sicuramente incisivo. Federico Fazio esempio perfetto di ottimi atteggiamenti mentali secondo Di Francesco, rassicura l’ambiente alla vigilia della partita contro il Cska: «Si parla sempre dopo il risultato, ma nell’ultima partita abbiamo perso per due tiri in porta, con molto possesso in più. I giovani? Non bisogna dare lezioni, ma esempi». 


I cali di tensione. «Pensiamo alla gara di domani, preparandola al meglio per vincerla. È importantissimo sia domani che a Mosca, queste due partite sono fondamentali per passare il girone». 

Il Cska Mosca. «Sono una buona squadra, hanno vinto contro il Real. La cosa più importante è il nostro approccio alla gara. Bisogna lavorare al meglio con determinazione e cattiveria».

La fase difensiva. «Noi pensiamo alla squadra come un blocco di 11 giocatori, anzi, di più con chi sta fuori. Siamo una squadra che gioca insieme. Non solo in difesa, dobbiamo migliorare in tanti aspetti che sono fondamentali. Non ho nessun dubbio della capacità di questa squadra. Questo miglioramento può essere raggiunto come squadra».

Il vero Fazio. «Io non guardo indietro, guardo sempre avanti. Guardo all’allenamento di oggi. Voglio preparare al meglio la partita, che è quello che conta».

Il cambio modulo. «Si parla sempre dopo il risultato. Nell’ultima partita abbiamo perso per due tiri in porta, con molto possesso in più. Contro l’Empoli non abbiamo fatto bene nel secondo tempo ma abbiamo vinto e nessuno ha detto niente. Noi pensiamo a lavorare e ad affrontare la partita al meglio».

I giovani. «‘Non bisogna dare lezioni, ma esempi’: questa è una frase che si dice in Argentina. Lo facciamo tutti noi che abbiamo più esperienza nella squadra».

L’assenza di Manolas e De Rossi. «Siamo una squadra di giocatori tutti disponibili nel giocare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero