Roma, Spalletti: «Girone equilibrato, ma dobbiamo consolidare il rapporto con le competizioni europee»

Roma, Spalletti: «Girone equilibrato, ma dobbiamo consolidare il rapporto con le competizioni europee»
La batosta subita contro il Porto è servita da lezione alla Roma e a Luciano Spalletti che con grande umiltà si approccerà all’Europa League tentando di...

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La batosta subita contro il Porto è servita da lezione alla Roma e a Luciano Spalletti che con grande umiltà si approccerà all’Europa League tentando di superare la fase a gironi: «Sento dire che è tutto facile, ma le cose diventeranno difficili in pratica. E' un girone molto equilibrato, non ci sarà la squadra che si staccherà. Certo, noi siamo i migliori del girone ma per le altre sarà lotta fino all'ultima partita». Viktoria Plzen, Austria Vienna, Astra Giurgiu sono le squadre sorteggiate che dovranno affrontare la Roma in questa prima fase: «Il Viktoria è campione da due anni, ha una bella scuola calcio, ha messo dietro squadre come lo Sparta e lo Slavia Praga. Qualche anno fa ha eliminato il Napoli. L'Austria Vienna ha tradizione, ha eliminato il Rosenborg, l'Astra Giurgiu ha invece eliminato il West Ham. Per noi è un buon girone, visto che potevano capitarci Ajax, United, Bilbao, Villarreal o Zenit, che puntano addirittura a vincere la Champions, figuriamoci l'Europa League» ha detto il tecnico a Roma TV.


FUTURO EUROPEO
Le competizioni europee negli ultimi cinque anni hanno creato non poche difficoltà alla Roma che non è mai riuscita ad andare oltre gli ottavi di finale di Champions inanellando una serie di risultati negativi a volte anche umilianti: «Dobbiamo consolidare un rapporto con le competizioni europee perché abbiamo fatto vedere di non trovarci a nostro agio. Troviamo sempre qualcosa che disturba lo sviluppo della nostra forza e del nostro calcio. Per molti l’Europa League vale poco, e dentro a queste eliminatorie effettivamente ha un valore di basso livello, poi andando avanti diventano gare di grande piacere e ci sarà gusto nel vincerle». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero