C’era molta curiosità, inutile negarlo, per vedere all’opera la prima Roma di Claudio Ranieri. Non tanto per valutare gli eventuali benefici sul piano del gioco...
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DOPPIO CALO
Un gran bel gol alla El Shaarawy di El Shaarawy poi il colpo di testa vincente di Schick, nonostante un pittoresco, forse scaramantico - ma a conti fatti magico - cerchietto rosso tra i capelli. Era, il ceco, forse il più atteso della serata, e la rete del nuovo vantaggio - diventata alla fine decisiva - sta lì a regalargli buoni giudizi. Anche se nella ripresa, con la Roma in sofferenza, si è visto di meno in avanti e molto di più a dare una mano all’intero gruppo. Questo perché la Roma, ordinata su due linee (uscito Zaniolo, ecco il 4-4-2), ha peccato via via di intensità; ha arato poco il campo, per dirla alla Ranieri. Stanchissima, è stata un po’ troppo a guardare cosa stava accadendo intorno a lei, l’Empoli ha preso in mano il pallino del gioco, ha messo paura a Olsen, Iachini si è trovato con un uomo in più (rosso assurdo a Florenzi), ha raggiunto il pari ma con un colpo di mano di troppo e, alla fine, ha perso la partita. Cioè, l’ha vinta la Roma. Esausta, con i muscoli carichi di acido lattico e la mente annebbiata. Servivano tre punti, al di là dell’esordio di Ranieri, e tre punti sono arrivati. Vale la pena prenderli e metterli da parte, senza fare troppo gli schizzinosi. Per tutto il resto, e il tutto non è assolutamente poco, occorrerà ancora tempo, tanto tempo. E un po’ di uomini in più. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero