Roma, El Shaarawy: «Non mollo mai e posso giocare anche trequartista. L'importante è aiutare la squadra»

Le parole dell'attaccante giallorosso in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Ludogorets

Roma, El Shaarawy: «Non mollo mai e posso giocare anche trequartista. L'importante è aiutare la squadra»
Stephan El Shaarawy sta guadagnando spazio anche grazie alla sua duttilità. Da esterno sinistro a trequartista, Mourinho lo utilizza quasi come jolly e lui risponde a suon...

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Stephan El Shaarawy sta guadagnando spazio anche grazie alla sua duttilità. Da esterno sinistro a trequartista, Mourinho lo utilizza quasi come jolly e lui risponde a suon di gol: «Non ho avuto nessun problema ad adattarmi alle richieste del mister. La voglia di non mollare deve essere la cosa principale a cui pensare quando sei in campo. Io non ho mai mollato e non voglio accontentarmi». Ecco la sua conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Ludogorets. 

Quota 99 gol in carriera e 119 presenze con la maglia della Roma, cosa significa per te?

«Una grande soddisfazione raggiungere, non un punto di arrivo ma uno stimolo a fare meglio. Sono dei numeri importanti che mi motivano a dare sempre il massimo». 

Ha giocato più volte sulla fascia sinistra, questo è il suo nuovo ruolo o può giocare anche dietro le punte?

«Non ho avuto nessun problema ad adattarmi alle richieste del mister. Anche come quinto ho sempre giocato senza problemi, anche se sono meno vicino alla porta e meno decisivo. Non è una cosa che mi preoccupa, quello che conta è la disponibilità e l’atteggiamento. Cerco di fare sempre il mio, di essere decisivo e dare un contributo importante alla squadra». 

La sua preparazione l’aiuta anche nell’avere la testa per fare i gol nei minuti di recupero? C’è un lavoro che l’aiuta a sfruttare i pochi minuti a disposizione?

«Penso che si tratti anche di concentrazione, di essere presenti nella partita anche nei minuti finali. La voglia di non mollare deve essere la cosa principale a cui pensare quando sei in campo. Io non ho mai mollato e non voglio accontentarmi. È un lavoro di testa, ma penso che sia merito anche degli episodi specifici. La concentrazione non deve mai mancare, bisogna avere il focus sempre sulla partita. Non mollare anche quando si ha meno spazio, bisogna cercare di aiutare la squadra e migliorarsi poi i risultati arriveranno».

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Il Messaggero