Roma, Edin smentisce la tesi di un attacco Dzeko-dipendente

Roma, Edin smentisce la tesi di un attacco Dzeko-dipendente
Eravamo arrivati al punto, alla vigilia della partita contro l'Udinese, che il problema della Roma era diventata l'eccessiva prolificità di Dzeko. Cosaaa? Esatto,...

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Eravamo arrivati al punto, alla vigilia della partita contro l'Udinese, che il problema della Roma era diventata l'eccessiva prolificità di Dzeko. Cosaaa? Esatto, segna solo lui e questo rappresenta un limite della squadra di Di Francesco. Un po' come quando qualcuno diceva: Totti bravo sì, ma gioca troppo di prima.

Insomma, come la giri c'è sempre il bosniaco nei pensieri dei professionisti della critica. Segna? Beh, te credo contro quei pipponi... Non segna? Lo vedi, fa gol solo alle piccole squadre, non è mai decisivo quando serve. E, poi, l'immancabile: sì, segna, ma quanti se ne magna... Così, tanto per zittire un po' tutti, Edin contro l'Udinese ha cominciato con il fare la cosa che gli riesce meglio nella sua vita (professionale), cioè segnare il gol del vantaggio della Roma. Figuratevi a quel punto che cosa possono aver pensato i tifosi di se stessi, quelli che davanti ad uno specchio si danno sempre ragione e non vogliono sentire ragioni: visto, ha segnato ancora lui... Come se farlo fosse una colpa. Ma pensa te... Vogliamo ricordare, allora, che cosa è accaduto dopo il ventiduesimo gol in 22 partite di campionato del capitano della Bosnia? È successo che Dzeko, 6 reti nelle ultime 4 gare di Serie A, ha indossato i panni del rifinitore. E ha impiegato una manciata di minuti per mandare in gol il suo amico El Shaarawy. Con una giocata degna di un trequartista, non di un armadio di oltre centonovanta centimetri. La conferma (ma per qualcuno una scoperta...) che sa farci anche con i piedi. E la secca smentita per i suoi detrattori: nella Roma non segna soltanto lui. Possibile? Possibile

LA MANO DELL'AMICO

E il Faraone, per dare una mano al suo centravanti, si è fatto dare una mano da Larsen e ha segnato la terza rete della Roma. Ma come: non segnava solo Edin? E se alla fine Perotti (con Dzeko già in panchina) non avesse scelto di colpire dal dischetto il settimo palo della Roma, la squadra di Di Francesco avrebbe calato il secondo poker di fila dopo quello di Benevento. Non c'era (più) bisogno della rete dell'argentino, però, per smentire la tesi che nella Roma segna soltanto Dzeko. Basti pensare che i giallorossi fanno gol in campionato all'Olimpico da 34 partite di fila e che in assoluto segnano da 26 partite: possibile che abbia timbrato il cartellino sempre e soltanto Edin? Un consiglio: trovatene un'altra, questa proprio non regge. Perché, fatevene una ragione, segnare sei gol su 12 non è e non potrà mai essere un problema.
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Il Messaggero