Roma e il 4-3-3, a volte ritorna

foto Mancini
Non subito, non con fretta, ma un giorno, magari non troppo lontano, verrà riproposto, perché Eusebio Di Francesco quel suo 4-3-3 ce l’ha ancora conservato...

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Non subito, non con fretta, ma un giorno, magari non troppo lontano, verrà riproposto, perché Eusebio Di Francesco quel suo 4-3-3 ce l’ha ancora conservato nella testa. La sperimentazione è stata naturale: Cristante si sta specializzando nel ruolo di regista, Pellegrini era ed è una mezz’ala e Zaniolo idem. Un bel centrocampo giovane e italiano, questo è il progetto del tecnico, che si è consegnato al 4-2-3-1 per esigenze di squadra, per superare la crisi d’identità arrivata nel post cessioni di Strootman e Nainggolan. Del resto, l’unico trequartista che ha faticato a fare la mezz’ala è Pastore, ma dovrà riprovarci perché attualmente, come uomo dietro le punte, fatica a trovare spazio dopo l’esplosione di Pellegrini prima e Zaniolo poi. Ora che Nzonzi è infortunato e che De Rossi è ancora convalescente, l’ipotesi può prendere ancora più piede, diciamo potrebbe subire un’accelerazione. Un sistema che consentirà a Di Francesco - nell’attesa di De Rossi - di alternare come centrali Nzonzi e Cristante, che fino a ora hanno scaricato le batterie per le gare consecutive di campionato giocate: dal Frosinone al Parma (14 intere) il francese, invece Bryan dal derby alla sfida in Emilia (13, anche se per intero le ultime 8). In questi medi di 4-2-3-1 sono cresciti determinati giocatori, anche sotto l’aspetto della personalità, dell’abitudine a vivere Roma e la Roma.

PRONTI ALL’USO

Calciatori più pronti all’uso, non da sperimentare. Vedi i vari Zaniolo, Pellegrini e lo stesso Cristante, che ha fatto la mezz’ala così e così e ora, che è visibilmente cresciuto, potrebbe tornare a farla nel caso in cui al centro del 4-3-3 dovesse giocarci uno tra Nzonzi o De Rossi. E’ chiaro che il trio Zaniolo, Pellegrini e Cristante ci fa pensare a una Roma proiettata nel futuro, al dopo De Rossi (calcolando che Nzonzi è trentenne). Una Roma capace con quei tre di sistemarsi in campo come adesso, col 4-2-3-1, o col 4-3-3, una rosa che al momento ha in più solo Pastore e Coric, che per vari motivi sono stati spesso a guardare. Questo progetto ci fa pensare anche alla Nazionale, con i già chiamati Cristante, Zaniolo (prima ancora del suo esordio) e Pellegrini. Mancini li considera mezz’ali o trequartisti, appunto, come Di Francesco. Del resto lo scorso anno, senza dover cambiare idea o sistemi di gioco, la Roma è arrivata senza problemi al terzo posto e raggiunto la semifinale di Champions. Con Nainggolan e Strootman, che erano più avanti rispetto a Cristante, Zaniolo o Pellegrini, ma con un’idea chiara di gioco, che in Europa spesso ha funzionato. Con qualche mese di ritardo, quella freschezza giovane, quel cambio di generazione potrà dare qualche frutto in più. Sempre che si parta da ciò che l’allenatore conosce meglio. E allora, che 4-3-3 sia. Senza più compromessi salva stagione. E l’anno prossimo, senza troppi acquisti trequartisti, se Di Francesco sarà - come ha confermato Monchi - ancora alla guida della Roma.
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Il Messaggero