Roma, obbligo di svolta: Dzeko e Schick per tornare a correre

Foto MANCINI
La Juventus può attendere. Questa sera contro il Cagliari, Di Francesco non ammette distrazioni e vuole tornare al successo dopo lo 0-0 di domenica scorsa a Verona. Eusebio...

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La Juventus può attendere. Questa sera contro il Cagliari, Di Francesco non ammette distrazioni e vuole tornare al successo dopo lo 0-0 di domenica scorsa a Verona. Eusebio deve aver fiutato un’aria che non gli piace, come se quella con i sardi (che per lui rappresentano quasi un tabù: appena una vittoria da allenatore in 7 confronti) sia una semplice tappa di avvicinamento al big match della prossima settimana contro i bianconeri. Appena può, dunque, sfrutta l’assist che gli viene concesso - domanda sul possibile turno di riposo a Nainggolan, diffidato - per alzare il livello di guardia: «L’ho letto in giro ed è un grandissimo errore. Se facessi la formazione

 
pensando subito alla Juventus sbaglierei. Nell’imminenza c’è il Cagliari, squadra temibile che ha gente di valore come Pavoletti, Joao Pedro e Farias. Radja potrebbe giocare dal 1’. E’ ovvio che anche io so che è diffidato ma nelle scelte conta anche la condizione generale di alcuni giocatori. C’è Strootman, ad esempio, che si è allenato giovedì per la prima volta». Un’indicazione da tenere in considerazione. Come quella che prevede in avanti Schick insieme a Dzeko dall’inizio: «Possibile - taglia corto - ma non parlate di coppia, perché gli attaccanti sono tre».

AVANTI COL TURNOVER
Vincere, magari segnando qualcosa in più del singolo gol che è servito a superare nelle prime 15 gare di campionato l’Atalanta e il Torino fuori casa e il Crotone più il Bologna all’Olimpico: «Questa settimana in allenamento abbiamo fatto tante esercitazioni per stimolare i miei giocatori ad attaccare meglio. Sicuramente possiamo segnare di più e abbiamo bisogno anche delle reti di Patrik». Sentendolo parlare, i cambi rispetto al Chievo dovrebbero essere sei, due per reparto: Florenzi e Manolas per Peres e Fazio in difesa, De Rossi e Pellegrini per Gonalons e Strootman in mediana e Dzeko più Perotti per Gerson e El Shaarawy. Avanti quindi con il turnover, sia come filosofia da seguire che come esigenza da soddisfare, visto che nei prossimi 7 giorni la Roma scenderà in campo ben tre volte. Questa sera Kolarov sarà ancora al suo posto. Riposerà mercoledì in coppa Italia, quando lascerà il posto a Emerson, sul quale a fari spenti ha iniziato a muoversi la Juventus, pronta a formulare un’offerta già a gennaio. Il mercato, però, può attendere («Non voglio sentirne parlare, almeno fino al 6 gennaio, quando poi faremo delle valutazioni considerando anche la volontà di alcuni giocatori, magari di chi è più contento e di chi lo è meno», ribadisce il tecnico). Ora le priorità sono altre. In ordine cronologico: i tre punti con il Cagliari, la qualificazione ai quarti in coppa Italia e poi giocarsi le proprie carte contro la squadra di Allegri, prima di chiudere l’anno all’Olimpico con il Sassuolo e riaprirlo sempre in casa il giorno della Befana con l’Atalanta.

GOL E CINISMO

La linea da seguire per tenere il passo delle migliori non cambia: «Chi si accontenta prima o poi cade. E noi dobbiamo essere più cinici e concreti, per segnare di più e andare avanti così in tutte le competizioni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero