Ci sono rinnovi e rinnovi. In tempi recenti, a quelli meritati sul campo (Zaniolo), si contrappongono quelli obbligati da dinamiche di mercato (Dzeko). Ci sono poi quelli attesi...
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LORENZO ASPETTA
E il discorso, più che sul mercato futuro (tra i nomi monitorati c’è quello di Tiquinho Soares del Porto, in scadenza nel 2021), torna a focalizzarsi su alcuni rinnovi effettuati, da effettuare e sui contratti in scadenza. Perché se i primi potrebbero pesare oltremodo sul bilancio, sopportando costi divenuti ormai fuori mercato (senza citare i calciatori che non rientrano nel progetto, il solo Dzeko guadagna 6 milioni, 12 al lordo, sino al 2022 quando avrà 36 anni e mezzo), la disponibilità a concedere l’incentivo all’esodo tornerà d’attualità. La possibilità regolamentata dalle deroghe alle norme organizzative della Figc di azzerare i contratti, disponendo una buonuscita per il calciatore di turno (che assumerà lo status di svincolato), sarà l’exit strategy in casi estremi da perseguire. Via non semplice ma inevitabile. Paradossalmente dovrebbe rivelarsi più facile rinnovare il contratto di Pellegrini. I discorsi tra le parti erano stati rimandati all’approdo di Friedkin. Lo stop della trattativa non preoccupa Lorenzo per il quale fanno fede ancora le dichiarazioni di Fienga, datate gennaio («Non ora, ma lo convinceremo con un progetto ambizioso»). Il fatto che la dirigenza voglia avere un quadro più chiaro di come potrà muoversi in futuro per poi confrontarsi con il ragazzo e andare avanti insieme, combacia con la volontà del calciatore. Tra l’altro il contratto siglato dal suo ritorno al Sassuolo, si autoalimenta da solo. Per intenderci: i bonus che il centrocampista può raggiungere in una stagione legati ai gol, agli assist o alle presenze, non valgono soltanto per l’annata in essere ma diventano la base per quella successiva. Non c’è fretta quindi. Almeno per ora. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero