Roma, Dzeko a un soffio dalla settimana perfetta

Roma, Dzeko a un soffio dalla settimana perfetta
Un minuto. Quello, sessanta secondi all’incirca, qualcosa in più, qualcosa in meno. Poteva essere la settimana perfetta, con la firma eccellente. Immaginiamo: gol di...

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Un minuto. Quello, sessanta secondi all’incirca, qualcosa in più, qualcosa in meno. Poteva essere la settimana perfetta, con la firma eccellente. Immaginiamo: gol di apertura della serata eroica col Barcellona, Dzeko, rete vincente contro la Lazio, Dzeko. Accidenti, una statua gli avrebbero costruito. Grande così, col suo fisico statuario, quell’aspetto gentile, rassicurante. Fine dell’immaginazione. La realtà: nulla. Per poco. In quel minuto, tre gol sfiorati, nessun gol. Il primo, di testa, parata di Strakosha, secondo, sempre di testa, sulla traversa, il terzo con una botta da venti metri, palla finisce a pochi centimetri dal palo. Eppure Edin fino a quel momento aveva potuto fare pochino, non era la sua partita: la Roma faticava ad essere pericolosa, aveva le gambe rigide, la palla scivolava lenta e lassù il povero Dzeko faceva quel che era nelle sue possibilità. Ma poi all’improvviso, la fiamma in un minuto, che poteva cambiare tutto. Quel che poteva essere, alla fine non è stato. Il cerchio non si è chiuso: la Roma è in semifinale di Champions, la Lazio è stata eliminata dall’Europa League, il derby è finito in parità. Quel minuto ha frantumato un piccolo desiderio. Ma oggi, forse, tutto questo, non interessa a tanti. Forse a Dzeko sì, perché una statua dedicata gli sarebbe piaciuta. 
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Il Messaggero