La Roma che domani comincia la stagione, raffigura al meglio il celebre aforisma di Flaiano, «certo, certissimo, anzi probabile». Perché di certezze,...
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IN BILICO
Da Higuain a Dzeko, il passo è breve. Edin è passato dall’essere nel lockdown quel calciatore dai costi insostenibili per un club che per due anni ha mancato la Champions a incedibile, «a meno che non sia lui a chiedere di andar via» negli ultimi giorni. Anche in questo caso, rigorosamente off record, per avere poi l’ultima parola come accaduto la scorsa estate quando, aspettando invano che andasse in porto il domino degli attaccanti con Icardi e il Pipita, da un lato il bosniaco - con un biennale da 7,5 milioni in tasca - se la cavò con «questa è casa mia, ho sentito la volontà del club di tenermi» e la società bissò «in questi mesi non abbiamo mai cambiato idea che sarebbe stato uno dei pilastri sul quale fondare la nuova squadra». Situazione di mercato che si appresta a vivere Pau Lopez. Sfiduciato a tal punto che la Roma ha già individuato in Sirigu il sostituto ma confermato, per ora, per mancanza di acquirenti. Domani si riparte dunque così. Senza contare la mezza rosa da sistemare, i 35 convocati, la partenza dei nazionali dopo appena 48 ore di lavoro e il loro ritorno a 10 giorni dall’inizio del campionato. Più che una ripartenza, sembra un déjà vu Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero