Eusebio Di Francesco si gioca parte della qualificazione ai quarti di finale di Champions League in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk. La Roma è in un momento positivo e...
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La preparazione alla partita. «Nell’arco della gara dobbiamo cercare di evitare cali cercando di dare maggiore continuità. Ci saranno momenti in cui comanderemo il gioco. La nostra forza sta nel rimanere compatti. Ho visto una squadra in grande crescita e mi auguro di rivederla ancora meglio domani».
L’arrivo agli ottavi. «Non è stata una preparazione mirata a far male prima, a non fare risultati precedentemente. Abbiamo alzato tantissimo i ritmi di allenamento, rischiando qualcosa ma cercando di mettere grande lavoro per fare un grande finale a partire da questa gara. Vedo la squadra in crescita. Dobbiamo avere convinzione, determinazione e cattiveria sia nella fase offensiva che in quella difensiva».
Under. «Ha fatto cose straordinarie, è un giocatore che determina tanto. Ma io preferisco parlare della squadra più che del singolo. Domani in campo non scende solo Under, ma la Roma. Cercheremo di gestirlo nel migliori dei modi. Se giocherà dall’inizio o meno? Nemmeno Daniele è sicuro di giocare dall’inizio. Ho deciso di rendere tutti importanti e partecipi, domani deciderò».
Arrivare lontano in Champions. «È giusto ragionare partita dopo partita. Siamo venuti qui cercando di passare il turno, sapendo che avremo davanti una squadra con potenzialità importanti. Ce la giocheremo al 50% delle possibilità, poi vedremo cosa accadrà. La stiamo vivendo col giusto equilibrio, sapendo che abbiamo sia la Champions che il campionato. Ma ora la testa è a questa partita».
Il sistema di gioco. «Il modulo cambierà poco. Abbiamo la possibilità di capire durante la gara se bisogna variare. Cercheremo di dare continuità a quello che stiamo facendo nell’ultimo periodo con lo stesso sistema di gioco».
Le partite contro lo Shakhtar. «Non le ho guardate, sono troppo indietro. Ho visto le ultime partite dello Shakhtar e hanno fatto ottime prestazioni. È una squadra che mi piace. Anche le squadre ucraine ora sono meno fisiche ma più qualitative».
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Il Messaggero