Ora non ha più scuse. Perché se con Di Francesco ci poteva essere l’alibi di una difesa alta (anche se negli ultimi tempi Eusebio ne aveva abbassato il raggio...
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NUOVA VITA
Non è un caso che appena arrivato, il tecnico di San Saba - anche pubblicamente - si sia preso un momento di riflessione: «Chi gioca in porta? Vediamo». Poi ha scelto Olsen che tuttavia anche contro l’Empoli non ha convinto. Quello che sorprende del gigante svedese è l’involuzione che lo ha portato negli ultimi match a non azzardare mai le uscite. Nemmeno quando il pallone vaga ad altezza uomo nell’area piccola del portiere, territorio di sua completa competenza. Nella corsa alla Champions, la Roma ha necessità di registrare la difesa (attualmente è la decima del torneo: 37 reti subite in 27 gare). Ranieri lo sta facendo sia attraverso le scelte sia chiedendo ai difensori di giocare meno il pallone. Ora, però, serve che Olsen regali tranquillità ai compagni di reparto. Facendo quello che sa fare meglio: parare il parabile. Anche perché Mirante è pronto. E continua a lavorare sapendo che prima o poi potrebbe arrivare la sua occasione.
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Il Messaggero