Sarà l’ultima stagione da calciatore della Roma di Daniele De Rossi, il numero 16 ha conquistato una semifinale di Champions vivendo uno dei momenti più...
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L’ACQUISTO GIUSTO
Tra i nuovi arrivi targati Monchi (« Non è secondo nessuno, ha grande ambizione e voglia di essere presente»), quello che più ha colpito De Rossi è stato Cengiz Under: «Non aveva fatto parlare di se come ha fatto dopo il Verona. Mi piace come giocatore, è il mio figlioccio. Gli dico sempre che deve imparare l’italiano, ma il futuro è dalla parte sua ed è stato un colpo incredibile di Monchi. È giovane ed ha avuto un exploit nella seconda parte della stagione. Lui, come Salah, ha l’occhio buono, mi piacciono entrambi, ma Salah ha dimostrato di più perché è più grande. Se dovessi scommettere su qualcuno che possa fare come Momo è proprio Under».
MIRACOLO CHAMPIONS
Il terzo posto in campionato ha garantito la Champions League il prossimo anno e quindi la possibilità di raggiungere ancora una volta la semifinale, un traguardo arrivato dopo un match storico all’Olimpico contro il Barcellona: «Li avevamo studiati parecchio. Subito dopo il sorteggio Di Francesco disse di pensare al campionato, poi in privato ci ho parlato e mi ha detto che erano battibili e che avevano dei punti deboli. La forza di questa squadra è il gruppo, i giocatori che magari non sono stati protagonisti, ma guardandoli in faccia capiamo quanto hanno voluto questo passaggio del turno. Guardare i video degli avversari è fondamentale. È un risvegliare la coscienza dei giocatori. Sapevamo che ci voleva un miracolo. Poi se la rigiochiamo tante volte magari non la vinciamo 3-0, ma come non perdiamo 4-1 lì. I tifosi? Non erano venuti per fare le foto a Messi ma erano consapevoli che potessimo farcela, loro più di noi. E’ stato un crescendo di intenti tra noi e loro, deve essere un amore così». Poi è arrivata la delusione di Liverpool: «Ci siamo andati vicino, abbiamo fatto una grande partita, se avessimo fatto il 3 a 2 su rigore forse avremmo raccontato un’altra storia. Andiamo avanti, eravamo tutti tristi. A qualsiasi giocatore, però, c’era da dire di guardare la Sud con lo stadio che ti applaudiva ed è da lì che si deve piantare il seme della vittoria e questa è una base calcistica per i prossimi 10 anni. Salah? È una giocatore eccezionale, merita quello che ha ottenuto quest’anno». Tra i grandi protagonista della Champions c'é Dzeko: «L’anno scorso ha fatto quasi 40 gol, quest’anno ne ha fatti meno ma certe partite le ha vinte praticamente da solo. Si è caricato la squadra sulle spalle, è stato un trascinatore per fisico e attitudine in campo».
RINFORZI
Con i risultati ottenuti nella stagione appena terminata, qualcosa deve essere cambiato anche in Pallotta: «Al di là del suo essere eccentrico ho visto la sua voglia di vincere negli occhi. Vuole creare qualcosa di grande. Quando viene sa tutto: come si montano le telecamere o chi ha fatto rumore, è informato su tutto pur stando dall’altra parte del mondo. Sa il fatto suo, è uno dei numeri uno in America e vuole esserlo nel calcio. Adesso ha capito cos’è il calcio in Italia ed è entrato pienamente nel ruolo. Mi auguro che continui a rinforzare la squadra con la dirigenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero