Roma, quattro nomi per il futuro: chi è il leader per ripartire?

Roma, quattro nomi per il futuro: chi è il leader per ripartire?
Parola d'ordine: ripartire. Domani contro il Cska Sofia in Conference League e lunedì contro lo Spezia, sono due tappe per avvicinarsi sia allo scontro diretto del 18...

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Parola d'ordine: ripartire. Domani contro il Cska Sofia in Conference League e lunedì contro lo Spezia, sono due tappe per avvicinarsi sia allo scontro diretto del 18 dicembre contro l'Atalanta che al mercato di gennaio. Accorciare la distanza che separa la Roma dal quarto posto (ora distante 9 punti) e poi affidarsi a Pinto e ai Friedkin, sperando in rinforzi che possano completare la rosa. Il termine utilizzato non è a caso. Perché difficilmente a gennaio arriveranno elementi pronti a prendere per mano la Roma. Questo compito toccherà ai calciatori già in rosa. Quattro in particolare: Pellegrini, Zaniolo, Smalling e Abraham.


IL CAPITANO
L'assenza di Lorenzo è pesantissima. Lo si vede nel gioco, nella capacità di cucire la distanza tra i reparti e in quella di creare e finalizzare. Nonostante manchi all'appello da un paio di partite, Pellegrini rimane il leader incontrastato della rosa in quasi tutte le classifiche di rendimento in campionato. Primo nei passaggi chiave (38), nei tiri (44) e nei gol (5): Mourinho non vede l'ora di averlo nuovamente a disposizione. Ma dovrà attendere il 2022.

IL CENTRAVANTI
Aspettando Lorenzo, già domani tornerà Abraham, costretto a saltare per squalifica il match con l'Inter. La partenza a razzo aveva illuso un po' tutti. Ora Tammy sta trovando delle difficoltà. Che si giochi ad una o due punte, fatica a segnare con continuità. Il talento e la qualità dell'inglese sono evidenti ma la mancanza di “killer instinct” fa discutere. In campionato è fermo a 4 reti (un gol ogni 322 minuti). Le stesse della Conference ma in 5 partite (una rete ogni 58 minuti). 

IL TALENTO
Ancora a secco nella massima serie è invece Zaniolo. Un'anomalia per un talento come Nicolò che inizia a ricevere anche le prime critiche per il modo di giocare. L'affondo di Sacchi nei giorni scorsi («Deve imparare a giocare in 11»), reiterato dai consigli di Boniek («Deve trovare un ruolo più 'pulito' e capire che non può cercare sempre la giocata individuale ma soprattutto lo scontro fisico. Lui non prova a scappare con la palla ma a prendere il fallo. E alla lunga si perde») devono essere il trampolino di lancio per un'inversione a U nel rendimento.

IL LEADER DIFENSIVO


Quello che ci si augura possa garantire con continuità Smalling. Al di là della débâcle contro l'Inter, il ritorno di Chris è fondamentale per regalare al reparto difensivo un minimo di tranquillità. Essenziale anche anche per organizzare il mercato di gennaio. Per ora i Friedkin hanno garantito a José due acquisti: un centrocampista e un terzino destro. Questo perché a Trigoria sono certi che ormai Smalling sia completamente recuperato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero