Roma, da Napoli all'Olimpico: Salah prima chiude e poi apre

Foto Tedeschi
ROMA Tutto è bene quel che finisce bene, ma che brutta partita nella prima mezzora. Due squadre apparentemente improvvisate, sul terreno dell'Olimpico. Spettacolo?...

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ROMA Tutto è bene quel che finisce bene, ma che brutta partita nella prima mezzora. Due squadre apparentemente improvvisate, sul terreno dell'Olimpico. Spettacolo? Assente. Emozioni? Nulla. Soprattutto per colpa (o merito) del Palermo attento a non concedere spazio ai padroni di casa. Costretti a far manovrare la palla dai peggiori (sotto l'aspetto tecnico) interpreti. Chi si aspettava una Roma immediatamente smaniosa di cancellare la pessima esibizione offerta contro l'Austria Vienna è rimasto sostanzialmente deluso. Poi, alla prima o al massimo seconda opportunità ecco la rete di Salah, con l'assistenza di Dzeko. La Roma, in sostanza, ha ricominciato da dove aveva finito a Napoli, cioè dal gol dell'egiziano. Già a segno due volte, nel passato campionato, all'Olimpico contro i siciliani. E, facendo un po' di conti, al quinto centro in questo campionato (6 compresa la coppa).

SOTTOVALUTATO

Tanto per sottolineare che, osservando bene tutta la faccenda, Momo forse non viene considerato, gratificato come meriterebbe. Sbaglierà pure un sacco di facili appoggi, ma in campo si fa sentire con sistematica frequenza (assist a Elsha, ad esempio). E, assolutamente non a caso, Spalletti non ci rinuncia mai. Al massimo può mandarlo in panchina in Europa League, salvo poi spingerlo in campo tanto per stare un po' più tranquillo. Ma tutto questo, con l'Austria Vienna, non è accaduto; anzi... Un caso, a giudicare dal rendimento dell'ex Chelsea/Fiorentina. Uno che da quando ha cominciato ad indossare la maglia della Roma (estate 2015) ha firmato solo in campionato 19 reti. Un bottino destinato fatalmente a crescere, anche se Momo sarà all'inizio del prossimo anno costretto a salutare la capitale per giocare la Coppa d'Africa, lasciando Spalletti (e i tifosi della Roma) in un mare di guai. C'è ancora tempo, però, per pensarci e per cominciare a strapparsi i capelli. Vale la pena, nell'attesa, dare un'occhiata alla classifica (anche a quella dei marcatori: bravo Edin in testa con 8 centri) e verificare che la Juventus non è poi così lontana. Conoscendo la Roma, però, meglio non guardarla troppo. Hai visto mai che a qualcuno torni l'esigenza di fare un riposino. E Posavec, è bene ricordarlo, non si incontra tutte le sere...
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Il Messaggero