C’è un mercato (passato) dentro il mercato (futuro). In teoria, la Roma del futuro - entro fine mese, attese notizie da Nyon in tema fair play finanziario - ha...
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VICOLO CECO
Più o meno lo stesso discorso vale per Schick, che a differenza di Karsdorp, qualcosa ha fatto vedere. Di Francesco parla molto bene di Patrick, perché in lui ha intravisto qualità, mentre l’olandese dovrà testarlo in partita. Patrick va comunque rigenerato e gli va affidato un ruolo: Eusebio sostiene che possa fare l’esterno alto (con caratteristiche diverse da Under) o il centravanti (con caratteristiche diverse da Dzeko). Schick è l’anti Balotelli, che la Roma si è vista proporre a più riprese da Mino Raiola. Ma per far arrivare Mario si dovrà fare un ragionamento su Schick. Ragionamento che per ora non viene fatto, perché l’investimento sul ceco è oneroso e nessuno a Trigoria ha intenzione di buttarlo. Molto a singhiozzo, l’ex Sampdoria alla fine ha totalizzato le sue 21 presenze in campionato, tre in Champions e una in coppa Italia. Gol, tre. Che sono pochi, ovvio. Non come la Roma, né lui stesso, pensavano. Proprio lì va migliorata la squadra, nel numero delle reti. Ed è il motivo per cui, specie Di Francesco prende in considerazione l’opzione Balotelli. Ma su di lui ci sono le note controindicazioni caratteriali. Il destino di Defrel cozza anche per lui sugli infortuni, troppi: ha saltato 23 partite di campionato e 7 di Champions. E non è detto che l’anno prossimo resti. Ma se così dovesse essere, sarebbe anche lui un nuovo. Il mercato vecchio sempre nuovo, insomma. Tutta da decifrare la posizione di Gonalons, scontato il destino di Silva, arrivato a gennaio.
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Il Messaggero