Crisi Roma, Fonseca è impotente e confuso in una notte che non finisce più

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BERGAMO La vita romanista di Fonseca si divide in due fasi di difficoltà: la prima è riuscita a gestirla e superarla di slancio, questa lo sta ingoiando e la nottata non è ancora passata. L’inizio del 2020 è disastroso: Torino, Juventus, Genoa, Lazio, Sassuolo, Bologna e Atalanta, sette partite, quattro punti (più le due apparizioni in Coppa Italia, vittoria a Parma e sconfitta con la Juve). Una roba da retrocessione, che stona con le ambizioni faraoniche della Roma, che puntava e - stando a quanto sostiene lo stesso allenatore - punta ancora a un posto in Champions, nonostante la distanza preoccupante dal quarto posto, sei punti (che sono sette in virtù degli scontri diretti svantaggiosi con l’Atalanta).


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La squadra di Fonseca si è spenta, ha perso se stessa. Sembra di vedere un vecchio film. Dalla trasferta di Firenze a oggi sembrano passati dieci anni, non due mesi. Che succede? Paulo ha perso elementi importanti, Zaniolo e Diawara, che sono stati sostituiti con giovanotti di belle speranze ed ecco che, anche durante la partita, il tecnico non riesce a incidere. E’ impotente, confuso. 

CAMBI DI MARCIA
Basti vedere i cambi effettuati da Gasperini e quelli fatti da Fonseca: l’Atalanta fa entrare Pasalic, Muriel e Malinovskyi, la Roma Veretout, Perez e Villar. Lo sbilanciamento è evidente e non può essere solo «un problema mentale», come dice Fonseca. La Roma - con il mercato - non è riuscita a superare le difficoltà contingenti. E se oggi è in discussione Petrachi, lo è anche Fonseca. «Io non mi ci sento. Non posso dire nulla ai calciatori. La partita è stata decisa da dettagli, difensivamente e tatticamente abbiamo fatto una buona gara», dice Fonseca, che ha ragione: la Roma è stata dignitosa, l’ha persa per due errori grossolani.
 

Quindi, visto che se ne commettono tanti bisogna riferirsi a un problema di qualità, e qui torniamo alle parole di Dzeko dopo la debacle con il Sassuolo. Non gli resta che restare fiducioso. «In campionato le squadre perdono molti punti. E’ possibile recuperare, torneremo a vincere». Il problema è che la Roma non dovrà perderne più e ora viene da un tris sanguinoso di sconfitte. «Io devo essere fiducioso, il momento è difficile per noi e per i tifosi. Ma penso che abbiamo molte cose positive per il futuro. Io non mi sento in discussione». La squadra ha dormito a Trigoria, oggi allenamento alle 12 e non alle 11. Giovedì c’è il Gent, poi il Lecce. Due piccole occasioni. 

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Il Messaggero