La Roma non brilla, ma ritrova la vittoria: Pellegrini stende il Bologna su rigore. Lazio agganciata a quota 30

Il gol del vantaggio dopo appena sei minuti. Sofferenze nel finale, con Abraham che salva il risultato sul colpo di testa di Ferguson

La lunga sosta ha fatto bene, se guardiamo il risultato: una vittoria in campionato non si vedeva all’Olimpico dalla sfida con il Lecce, lo scorso 9 ottobre. Non benissimo,...

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La lunga sosta ha fatto bene, se guardiamo il risultato: una vittoria in campionato non si vedeva all’Olimpico dalla sfida con il Lecce, lo scorso 9 ottobre. Non benissimo, se ci riferiamo invece alla prestazione, in linea con quelle del recente passato. Non è stata una Roma scoppiettante, dominante. Diversa in alcuni uomini ma la stessa nell’anima, nelle idee. Non ha avuto grosse difficoltà a superare il Bologna, che ha creato poco ma è rimasto in partita fino alla fine, sfiorando il pari negli ultimi minuti. Il gol dopo appena sei minuti, di sicuro, ha aiutato la squadra di Mourinho, non in panchina per la squalifica rimediata a novembre (e sarà così anche domenica a San Siro con il Milan). Nel gol c’è lo zampino di Zaniolo e quello di Dybala, tanto per cambiare: assist di Nicolò, e Paulo si procura il rigore del vantaggio, trasformato dal capitano Pellegrini. È stato il primo spunto, quello decisivo, da tre punti, buoni almeno per ricominciare. Ci risiamo: la Roma non può prescindere dall’argentino, anche se non in condizioni fisiche ottimali e tra l’altro ha lasciato il campo dopo 28 minuti della ripresa, un po’ acciaccato, così come Zaniolo. Da lì, le solite difficoltà ad uccidere il match: poche occasioni limpide contro un Bologna che non ha saputo fare male nemmeno nelle ripartenze ma che si è reso pericoloso solo nel forcing finale.

Zaniolo sbaglia un gol davanti a Skorupski e Orsolini tiene in ansia, a tratti, la difesa dei giallorossi, nel finale ci pensa Rui Patricio a chiudere la porta ad Arnautovic e poi è Abraham protagonista non per un gol segnato ma per averne evitato uno già fatto (colpo di testa di Ferguson). Una sofferenza: se Smalling risulta uno dei migliori, evidentemente un problema c’è. Eppure Mourinho ha provato a cambiare le carte, inventando una Roma diversa, per provare a dare una spinta nuova, ma la prova dovrà essere ripetuta e ora dipenderà da come staranno Dybala e Zaniolo in vista di San Siro. Il rinnovamento mourinhiano ha previsto Zaniolo centravanti, El Shaarawy al posto di Zalewski-Spinazzola e soprattutto il giovane svedese Tahirovic in regia, al fianco di Cristante. Tutto nella sufficienza, e per raggiungere il quarto posto sicuramente serve altro. Aspettando Wijnaldum e i gol di Abraham, che appare sempre più immalinconito.

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Il Messaggero