Roma, Belotti non decolla e Mourinho svela: «È una scommessa del club». Solo due volte titolare in Serie A

Il Gallo fatica a cantare con i giallorossi e Mourinho rivela: «Non è una mia scommessa, ma del club»

Roma, Belotti non decolla e Mourinho svela: «È una scommessa del club». Solo due volte titolare in Serie A
Avrebbe dovuto essere una degna alternativa ad Abraham, invece, Belotti si è rivelato un flop. Nel primo blocco di stagione il Gallo ha numeri da incubo: zero gol in...

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Avrebbe dovuto essere una degna alternativa ad Abraham, invece, Belotti si è rivelato un flop. Nel primo blocco di stagione il Gallo ha numeri da incubo: zero gol in campionato (2 in Coppa), 360 minuti giocati, titolare in Serie A appena due volte per un totale di 8 azioni da tiro. E ironia della sorte, non è nemmeno riuscito a sfruttare il momento negativo di Abraham a suo favore rubandogli il posto da titolare. Epilogo di un inizio da dimenticare il rigore conquistato da Dybala e tirato contro il Torino. In realtà l'uomo designato sarebbe stato Paulo, ma Belotti per soddisfare la sua voglia di riscatto è voluto andare sul dischetto. La troppa ansia e pressione, però, lo hanno fatto sbagliare sottoponendolo a una valanga di fischi. Non solo dai tifosi della Roma ormai esausti delle continue leggerezze della squadra, ma anche di quelli del Torino che gli hanno contestato l’eccessiva acredine verso i colori granata.

Non un saluto a inizio partita e la necessità di battere un rigore contro la sua ex squadra, messaggi inequivocabili che hanno scatenato accese critiche sui social. Il Gallo fatica a cantare con la Roma: «Non è una mia scommessa, ma del club», ha rivelato Mourinho nel post gara di Roma-Hjk. Un messaggio ai naviganti quasi a volersi scrollare di dosso le responsabilità del suo ingaggio. Il contratto scadrà a giugno 2023, ma è previsto un rinnovo automatico alla presenza numero 21 in campionato (attualmente è a 12).

Una storia, quella con la Roma, cominciata a fine luglio quando Pinto ha sondato la sua disponibilità a trasferirsi nella Capitale. Andrea ha subito detto “sì” accettando di aspettare fino a fine agosto per consentire al dirigente di terminare il mercato in uscita. Un accordo tacito, nonostante altre società lo avrebbero ingaggiato immediatamente. Sembrava il preludio a qualcosa di grande e invece si è rivelato un buco nell’acqua. Durante la tournée in Giappone e il ritiro in Portogallo svolgerà una nuova preparazione atletica, avrà il tempo per capire il gioco di Mourinho e migliorare lo score sotto porta.

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Il Messaggero