Alla fine, meglio tardi che mai. La Roma decide di prendere posizione: stavolta ha un sapore di (auto) critica e non di attacco alla cieca. Parla Mauro Baldissoni, il dg dei...
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MECCANISMO INCEPPATO
La squadra non ha perso gli obiettivi, scudetto e qualificazione Champions restano alla portata. Però qualche certezza, dopo quel tremendo 6-1, è caduta e il futuro immediato preoccupa il gruppo, l'allenatore e i dirigenti che, fino a qualche giorno fa pensavano di aver costruito la più grande squadra del mondo e ora sono pronti a tappare qualche falla nel prossimo mercato invernale. Ma ben venga. Capire gli errori non è un errore, è la soluzione dell'errore. «Sono momenti di crescita: questa squadra dimostra di avere ogni tanto delle cadute inaspettate. Non è ancora terminato il processo di maturazione. Barcellona va accantonata ma non dimenticata. Siamo una squadra che ha degli obiettivi e che ha ancora la possibilità di raggiungerli. Obiettivi che costituirebbero un ulteriore miglioramento rispetto agli anni precedenti. Se passeremo il turno di Champions e lotteremo fino alla fine per lo scudetto vorrà dire che saremo migliorati».
RUDI SPALLE AL MURO
Non dobbiamo perdere calma e lucidità. Qui non c'è l'apocalisse, qui non c'è la disperazione, qui non c'è l'ultima spiaggia. Qui c'è la voglia di superare una brutta figura che fa male a noi e alla squadra. E possiamo solo chiedere scusa ma dopo aver chiesto scusa dobbiamo tornare in campo a lavorare senza deprimerci». Con Garcia. «Gli allenatori e i giocatori vengono valutati per i risultati ma non domenica dopo domenica. Ogni partita non può cambiare giudizio su un allenatore o un giocatore. Alla lunga ognuno sarà responsabile dei risultati che porterà».
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Il Messaggero